ALBEROBELLO (BA) - Con l'accusa di aver creato una fitta rete di vendita di cocaina, eroina, hashish, marijuana, chetamina e metadone tra Alberobello e i comuni limitrofi, quattro persone, tra i 24 e i 40 anni, sono state arrestate dai carabinieri che hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, richiesta della Procura della Repubblica di Bari ed emessa dal Gip dello stesso Tribunale, con la quale vengono messi in evidenza gravi indizi di colpevolezza, in relazione ai reati di detenzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Le indagini hanno preso il via nel gennaio del 2021 dopo che un giovane fu sorpreso in possesso di un modesto quantitativo di marijuana. Nel corso delle verifiche del suo smartphone, sottoposto a sequestro, i militari hanno notato continue chiamate sempre dalla stessa utenza e inoltre che qualcuno, agendo da remoto, aveva resettato la memoria del cellulare, facendo sparire ogni traccia di messaggi, foto e documenti.
A quel punto, con l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, le Forze dell’Ordine avviarono le attività tecniche oltre ai mirati servizi di osservazione e controllo, riuscendo a documentare una serie di episodi acquisto, cessione e offerta in vendita di stupefacenti. Il bazar degli stupefacenti avrebbe visto fra gli acquirenti anche dei minorenni.
La compravendita di droga, venditori e consumatori non avrebbero esitato anche a violare le norme sugli spostamenti, vigenti in quel periodo, per il contrasto alla diffusione della pandemia da Sars-Covid19.
Le indagini hanno preso il via nel gennaio del 2021 dopo che un giovane fu sorpreso in possesso di un modesto quantitativo di marijuana. Nel corso delle verifiche del suo smartphone, sottoposto a sequestro, i militari hanno notato continue chiamate sempre dalla stessa utenza e inoltre che qualcuno, agendo da remoto, aveva resettato la memoria del cellulare, facendo sparire ogni traccia di messaggi, foto e documenti.
A quel punto, con l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, le Forze dell’Ordine avviarono le attività tecniche oltre ai mirati servizi di osservazione e controllo, riuscendo a documentare una serie di episodi acquisto, cessione e offerta in vendita di stupefacenti. Il bazar degli stupefacenti avrebbe visto fra gli acquirenti anche dei minorenni.
La compravendita di droga, venditori e consumatori non avrebbero esitato anche a violare le norme sugli spostamenti, vigenti in quel periodo, per il contrasto alla diffusione della pandemia da Sars-Covid19.
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CRONACA