VITTORIO POLITO - Grande festa in un gremito Teatro Abeliano per celebrare il 10° anniversario della Festa dei dialetti, in particolare di quello barese. Il progetto di Vito Signorile, direttore artistico del Teatro Abeliano, “oMaggio a Bari”, che riunisce moltissime Associazioni culturali, senza finalità lucrative, finalizzate alla tutela e alla promozione della città , delle sue tradizioni, dei suoi monumenti, dei suoi costumi, continua a mietere successi senza fine.
La manifestazione si inserisce nei festeggiamenti nazionali dei dialetti e si svolge in luoghi rappresentativi della nostra città , come il Teatro Abeliano. “Versi alla luna”, ad esempio, che è stata idealmente associata alla salvaguardia e tutela delle Edicole Votive di Bari vecchia, ha registrato la partecipazione di tantissimi scrittori, artisti, musicisti, attori, insieme a comuni cittadini, attraverso le “spettacolazioni” per sollecitare e sensibilizzare tutti, privati e aziende, gruppi e istituzioni, ad “adottare” Edicole Votive, presenti nel centro storico, da restaurare e tutelare.
Ieri sera, infatti, si è realizzata una grande festa, scaturita da un’idea di Vito Signorile con il Patrocinio e il fattivo contributo del Comune di Bari, con l’attiva collaborazione di Giuseppe Cascella, presidente della Commissione Cultura dell’Assessorato omonimo e la partecipazione di poeti, scrittori, giornalisti, editori, attori, docenti universitari e lo stesso assessore alle Politiche culturali e turistiche, Ines Pierucci, che ha salutato gli intervenuti elogiando l’iniziativa di Vito Signorile. È il caso di segnalare la presenza di Antonella Genga, Nicola Pignataro, Nico Salatino e Davide Ceddia che hanno presentato alcuni brani del loro repertorio. L’attrice Antonella Genga, valletta d’eccezione, ha presentato alcune sue performance, anche con Giuseppe Cascella, e ha declamato pregevolmente anche una poesia del sottoscritto dedicata alla nostra città “Bà re mì”.
Quest’anno la Festa del dialetto ha visto anche il riconoscimento, per l’attività dedicata al dialetto barese, ad alcuni partecipanti, me compreso, attraverso una targa ed un attestato di benemerenza, oltre a far declamare ad alcuni poeti le proprie poesie.
VIVA IL DIALETTO!
Bà re mì
di Vittorio Polito
Tu si cóme a nu begghenòtte
ca berefà tte e saperìte
jinde jinde, sópe e sòtte
me dá prÃsce e predìte!
Tu si dòlge, si na mamme
ca, che cudd’affètte andelecà te,
m’appìcce u córe che na fià mme
ca m’allà sse mbriacà te!
Tu si nu fióre de checòzze
ca vèrde vèrde, prefemáte,
nzÃme o rise, patáne e còzze
fásce nu pià tte prelebà te!
Tu si grà nne cóme o prÃsce
ca m’auà nde acquà nne iè sére
e me pòrte mbaravìse
abbrazzà te a la megghiére!
Assá paÃse sò canesciùte
viaggià nne dó e dá, a seffùnne,
ma a l’alde và nne me sènghe sperdùte:
tu si la mègghia cetá du munne!