BARI – Approda anche nelle aule universitarie l’innovativo metodo didattico del Globalismo
Affettivo, ideato in Puglia dal docente barese Vito De Lillo e utilizzato nelle scuole di tutta Italia.
Una pietra miliare nella didattica dell’infanzia a cui il Maestro De Lillo è giunto sperimentando, sin
dal 1983, quando insegnava al XXV Circolo Didattico “Don Milani” di Bari, l’uso delle nuove
tecnologie nella didattica, mettendo a punto un processo di apprendimento che potesse esser vissuto
dai bambini non come uno sforzo ma come uno svago.
In virtù della sua attitudine alla ricerca nell’ambito della lingua italiana, guidato da un’attenta osservazione dei suoi discenti nel corso degli anni di insegnamento, il prof. Vito De Lillo ha così testato e perfezionato il metodo didattico che, negli anni ’90, ha assunto il nome di “Globalismo Affettivo”.
Dopo il successo dell’anteprima nazionale ad Altamura e la partecipazione agli Stati Generali della Scuola tenutisi a Matera, ora il Globalismo Affettivo conquista anche l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari e si presenta agli insegnanti del domani.
Il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Ateneo barese, diretto dalla prof.ssa Loredana Perla, il prossimo 18 gennaio, a partire dalle ore 9.30, dedicherà un’intera giornata al metodo del Globalismo Affettivo.
All’interno dell’Aula Don Tonino Bello del Palazzo Chiaia Napolitano a Bari (Via Scipione Crisanzio, 46,), istituzioni, docenti e studenti avranno così la possibilità di conoscere le peculiarità del metodo didattico, dall’ideazione, allo sviluppo, alla sua evoluzione, anche attraverso la proiezione dell’ambizioso progetto cinematografico dal titolo “La casa delle Letterine” diretto dal pluripremiato regista pugliese Michele Pinto.
Nella giornata intitolata “Il Globalismo Affettivo verso il futuro”, i saluti istituzionali saranno affidati a Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia; Sebastiano Leo, Assessore della Regione Puglia alla Formazione e Lavoro; l’on. Filippo Melchiorre, Senatore della Repubblica, Commissione Cultura; l’on. Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato alla Salute. Saranno inoltre presenti l’on. Giovanni Procacci, già Senatore della Repubblica e Vincenzo Magistà, Direttore del TG Norba.
La giornata vedrà l’intervento di quanti, nel corso degli anni, hanno accompagnato l’affermazione del metodo: Lucrezia Stellacci, già Direttrice Generale U.S.R. Puglia; Luisa Verdoscia, già Dirigente Scolastica dell’I. C. “Don Milani” Bari; la Prof.ssa Lucia Margari, Direttrice Clinica di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari; Donato Marzano, già Dirigente tecnico e coordinatore del G. A. USR Puglia, e la Prof.ssa Loredana Perla Direttrice FOR. PSI. COM. Sarà proprio la direttrice prof.ssa Perla a presentare un'Ipotesi progettuale di “Ricerca - formazione” fra Scuole e Dipartimento FOR. PSI. COM, cui farà seguito un dibattito con le scuole sul progetto di ricerca, coordinato da Luisa Verdoscia, e la firma di un Protocollo di intesa.
Due le proiezioni del cortometraggio sul globalismo affettivo “La casa delle Letterine”, previste nell’arco della giornata: una al mattino, introdotta dal regista Michele Pinto, dallo sceneggiatore Raffaele Tedeschi e dal creatore del metodo, il Maestro Vito De Lillo, e l’altra a fine lavori. Riconosciuto ed adottato in quasi tutte scuole d’Italia che ne promuovono lo sviluppo, garantendo anche corsi di formazione professionalizzanti per i docenti, il Globalismo Affettivo è un metodo didattico di avvio alla lettura e alla scrittura di grande impatto emotivo e sicura efficacia. L’importante valenza pedagogica di questa metodologia è stata raccontata nel mediometraggio “La casa delle Letterine”, promosso dall’Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco- Tommaso Fiore, con il patrocinio economico del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione-Formazione e Lavoro della Regione Puglia.
Diretta dall’acuta sensibilità di Michele Pinto, la fiction vede nei panni del prof. Vito De Lillo, l’attore pugliese Francesco Tammacco, con una sceneggiatura scritta da Raffaele Tedeschi. Il metodo del Globalismo Affettivo, ampiamente diffuso e sperimentato in centinaia di scuole su tutto il territorio nazionale grazie anche all’assidua collaborazione di Vincenzo Borracci, negli anni ha ottenuto lodevoli e rinomati apprezzamenti da parte di importanti enti ed istituzioni che operano nel campo dell’educazione e della formazione a livello didattico e scientifico. Ne sono un esempio, per citarne alcuni, i riconoscimenti da parte dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari, della Federazione Italiana Scuole Materne, dell’Istituto per la Ricerca Accademica e Sociale ed Educativa, dell’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti) e da un Centro di Neuro Psichiatria di New York.
A supervisionare i lavori durante le riprese del mediometraggio la Dirigente scolastica, la prof.ssa Eufemia Patella, l’aspetto amministrativo è stato affidato alla dott.ssa Anna Berloco mentre quello pedagogico è stato curato dalla prof.ssa Luisa Verdoscia, già ex Dirigente scolastico della Scuola dell'infanzia e primaria "Don Milani" di Bari, istituto in cui De Lillo ha brevettato il metodo. A coordinare la collaborazione dei docenti nelle attività laboratoriali, l’insegnante Maria Pina Franco.
In virtù della sua attitudine alla ricerca nell’ambito della lingua italiana, guidato da un’attenta osservazione dei suoi discenti nel corso degli anni di insegnamento, il prof. Vito De Lillo ha così testato e perfezionato il metodo didattico che, negli anni ’90, ha assunto il nome di “Globalismo Affettivo”.
Dopo il successo dell’anteprima nazionale ad Altamura e la partecipazione agli Stati Generali della Scuola tenutisi a Matera, ora il Globalismo Affettivo conquista anche l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari e si presenta agli insegnanti del domani.
Il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Ateneo barese, diretto dalla prof.ssa Loredana Perla, il prossimo 18 gennaio, a partire dalle ore 9.30, dedicherà un’intera giornata al metodo del Globalismo Affettivo.
All’interno dell’Aula Don Tonino Bello del Palazzo Chiaia Napolitano a Bari (Via Scipione Crisanzio, 46,), istituzioni, docenti e studenti avranno così la possibilità di conoscere le peculiarità del metodo didattico, dall’ideazione, allo sviluppo, alla sua evoluzione, anche attraverso la proiezione dell’ambizioso progetto cinematografico dal titolo “La casa delle Letterine” diretto dal pluripremiato regista pugliese Michele Pinto.
Nella giornata intitolata “Il Globalismo Affettivo verso il futuro”, i saluti istituzionali saranno affidati a Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia; Sebastiano Leo, Assessore della Regione Puglia alla Formazione e Lavoro; l’on. Filippo Melchiorre, Senatore della Repubblica, Commissione Cultura; l’on. Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato alla Salute. Saranno inoltre presenti l’on. Giovanni Procacci, già Senatore della Repubblica e Vincenzo Magistà, Direttore del TG Norba.
La giornata vedrà l’intervento di quanti, nel corso degli anni, hanno accompagnato l’affermazione del metodo: Lucrezia Stellacci, già Direttrice Generale U.S.R. Puglia; Luisa Verdoscia, già Dirigente Scolastica dell’I. C. “Don Milani” Bari; la Prof.ssa Lucia Margari, Direttrice Clinica di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari; Donato Marzano, già Dirigente tecnico e coordinatore del G. A. USR Puglia, e la Prof.ssa Loredana Perla Direttrice FOR. PSI. COM. Sarà proprio la direttrice prof.ssa Perla a presentare un'Ipotesi progettuale di “Ricerca - formazione” fra Scuole e Dipartimento FOR. PSI. COM, cui farà seguito un dibattito con le scuole sul progetto di ricerca, coordinato da Luisa Verdoscia, e la firma di un Protocollo di intesa.
Due le proiezioni del cortometraggio sul globalismo affettivo “La casa delle Letterine”, previste nell’arco della giornata: una al mattino, introdotta dal regista Michele Pinto, dallo sceneggiatore Raffaele Tedeschi e dal creatore del metodo, il Maestro Vito De Lillo, e l’altra a fine lavori. Riconosciuto ed adottato in quasi tutte scuole d’Italia che ne promuovono lo sviluppo, garantendo anche corsi di formazione professionalizzanti per i docenti, il Globalismo Affettivo è un metodo didattico di avvio alla lettura e alla scrittura di grande impatto emotivo e sicura efficacia. L’importante valenza pedagogica di questa metodologia è stata raccontata nel mediometraggio “La casa delle Letterine”, promosso dall’Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco- Tommaso Fiore, con il patrocinio economico del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione-Formazione e Lavoro della Regione Puglia.
Diretta dall’acuta sensibilità di Michele Pinto, la fiction vede nei panni del prof. Vito De Lillo, l’attore pugliese Francesco Tammacco, con una sceneggiatura scritta da Raffaele Tedeschi. Il metodo del Globalismo Affettivo, ampiamente diffuso e sperimentato in centinaia di scuole su tutto il territorio nazionale grazie anche all’assidua collaborazione di Vincenzo Borracci, negli anni ha ottenuto lodevoli e rinomati apprezzamenti da parte di importanti enti ed istituzioni che operano nel campo dell’educazione e della formazione a livello didattico e scientifico. Ne sono un esempio, per citarne alcuni, i riconoscimenti da parte dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari, della Federazione Italiana Scuole Materne, dell’Istituto per la Ricerca Accademica e Sociale ed Educativa, dell’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti) e da un Centro di Neuro Psichiatria di New York.
A supervisionare i lavori durante le riprese del mediometraggio la Dirigente scolastica, la prof.ssa Eufemia Patella, l’aspetto amministrativo è stato affidato alla dott.ssa Anna Berloco mentre quello pedagogico è stato curato dalla prof.ssa Luisa Verdoscia, già ex Dirigente scolastico della Scuola dell'infanzia e primaria "Don Milani" di Bari, istituto in cui De Lillo ha brevettato il metodo. A coordinare la collaborazione dei docenti nelle attività laboratoriali, l’insegnante Maria Pina Franco.