MILANO - E' stato trasferito dal carcere di Sassari al carcere milanese di Opera, dove è attivo un Servizio di assistenza intensiva, l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis, da ottobre in sciopero della fame per protesta contro il carcere duro a cui è sottoposto.
“Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – su espressa indicazione dei medici dell’Asl di Sassari – ha disposto il trasferimento di Alfredo Cospito nella Casa circondariale di Milano Opera”. Lo rende noto il ministero della Giustizia, spiegando che il detenuto, in sciopero della fame, è arrivato nell’istituto penitenziario lombardo alle 17.45 di oggi.
“Il trasferimento è stato disposto a fronte di un quadro clinico in evoluzione, affinché il detenuto – che resta sottoposto al regime detentivo speciale di cui all’articolo 41bis – sia ospitato in una struttura detentiva più idonea a garantire tutti gli eventuali interventi sanitari necessari”, si sottolinea.
La vicenda – fanno sapere dal ministero – è seguita con la massima attenzione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per il quale “la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità”.
Il Garante nazionale dei detenuti, che “ha seguito con attenzione la vicenda di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022, anche effettuando due visite”, dopo le notizie circa un aggravamento del suo stato di salute (è anche caduto e si è fratturato il naso, e sarebbe impossibilitato a camminare), aveva chiesto, pubblicamente, che il detenuto fosse trasferito con urgenza in una struttura in grado di garantire un immediato intervento di carattere sanitario. L’anarchico Alfredo Cospito, ideologo del Fai-Fri sta scontando condanne per la gambizzazione nel 2012 del dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi e per l’attentato del 2006 alla Scuola allievi Carabinieri di Fossano. Il 55enne finora detenuto col 41 bis nel carcere di Sassari – e il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha respinto il ricorso contro l’applicazione del 41 bis prevista per 4 anni – ha intrapreso uno sciopero della fame che ha superato i 100 giorni, contro la decisione dei giudici di imporre il regime di massima sicurezza. Una decisione motivata dalla capacità, secondo i giudici, di diffondere il suo messaggio insurrezionalista anche dal carcere e alimentare possibili rivolte.
Gruppi di anarchici si sono mobilitati in sostegno all’anarchico: azioni contro il consolato italiano a Barcellona e contro l’auto di un funzionario dell’ambasciata d’Italia a Berlino, molotov contro un commissariato di polizia, auto della polizia locale di Milano bruciate, una busta con proiettile inviata ad un magistrato, disordini di piazza, minacce al direttore de Il Tirreno. Azioni che hanno indurito la posizione di Palazzo Chigi. “Lo Stato non deve farsi intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”, ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni rispondendo ai giornalisti sul caso Cospito, dopo aver partecipato all’evento di Poste italiane per presentare il progetto ‘Polis’.
“Dobbiamo separare la vicenda personale, su cui è competenza del ministro di Giustizia intervenire, e la vicenda che riguarda gli attacchi. Il ministro Nordio si baserà su quello che gli forniscono i magistrati competenti nella lotta al terrorismo. Il governo non tratta o dialoga contro chi usa violenza contro lo Stato e le persone” ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Firenze a proposito del caso Cospito e degli attacchi alle sedi diplomatiche.
“Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – su espressa indicazione dei medici dell’Asl di Sassari – ha disposto il trasferimento di Alfredo Cospito nella Casa circondariale di Milano Opera”. Lo rende noto il ministero della Giustizia, spiegando che il detenuto, in sciopero della fame, è arrivato nell’istituto penitenziario lombardo alle 17.45 di oggi.
“Il trasferimento è stato disposto a fronte di un quadro clinico in evoluzione, affinché il detenuto – che resta sottoposto al regime detentivo speciale di cui all’articolo 41bis – sia ospitato in una struttura detentiva più idonea a garantire tutti gli eventuali interventi sanitari necessari”, si sottolinea.
La vicenda – fanno sapere dal ministero – è seguita con la massima attenzione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per il quale “la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità”.
Il Garante nazionale dei detenuti, che “ha seguito con attenzione la vicenda di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022, anche effettuando due visite”, dopo le notizie circa un aggravamento del suo stato di salute (è anche caduto e si è fratturato il naso, e sarebbe impossibilitato a camminare), aveva chiesto, pubblicamente, che il detenuto fosse trasferito con urgenza in una struttura in grado di garantire un immediato intervento di carattere sanitario. L’anarchico Alfredo Cospito, ideologo del Fai-Fri sta scontando condanne per la gambizzazione nel 2012 del dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi e per l’attentato del 2006 alla Scuola allievi Carabinieri di Fossano. Il 55enne finora detenuto col 41 bis nel carcere di Sassari – e il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha respinto il ricorso contro l’applicazione del 41 bis prevista per 4 anni – ha intrapreso uno sciopero della fame che ha superato i 100 giorni, contro la decisione dei giudici di imporre il regime di massima sicurezza. Una decisione motivata dalla capacità, secondo i giudici, di diffondere il suo messaggio insurrezionalista anche dal carcere e alimentare possibili rivolte.
Gruppi di anarchici si sono mobilitati in sostegno all’anarchico: azioni contro il consolato italiano a Barcellona e contro l’auto di un funzionario dell’ambasciata d’Italia a Berlino, molotov contro un commissariato di polizia, auto della polizia locale di Milano bruciate, una busta con proiettile inviata ad un magistrato, disordini di piazza, minacce al direttore de Il Tirreno. Azioni che hanno indurito la posizione di Palazzo Chigi. “Lo Stato non deve farsi intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”, ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni rispondendo ai giornalisti sul caso Cospito, dopo aver partecipato all’evento di Poste italiane per presentare il progetto ‘Polis’.
“Dobbiamo separare la vicenda personale, su cui è competenza del ministro di Giustizia intervenire, e la vicenda che riguarda gli attacchi. Il ministro Nordio si baserà su quello che gli forniscono i magistrati competenti nella lotta al terrorismo. Il governo non tratta o dialoga contro chi usa violenza contro lo Stato e le persone” ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Firenze a proposito del caso Cospito e degli attacchi alle sedi diplomatiche.