ph Aurelio Castellaneta |
Racconta la sua storia, la scelta maturata in un negozio di dischi sentendo “Atlantis” degli Shadows e l’incoscienza di salire sullo stesso palco di Jimi Hendrix, a Bologna nel ’68, per suonare la mitica “Foxy lady”.
Battaglia imbraccia una interminabile serie di chitarre, dalla Eko 700 alla Gibson Les Paul Deluxe, dalla Fender Stratocaster alla Dodicaster, che la fabbrica di chitarre più importante al mondo gli ha dedicato. Attacca con “Che colpa abbiamo noi” dei Rokes, un omaggio al beat italiano, per fare un accenno al primo grande successo dei Pooh, “Piccola Katy”, uno dei tanti duetti che il chitarrista interpreterà con il pubblico. Nel racconto di Battaglia non mancano, in ordine sparso, “Tanta voglia di lei”, “Parsifal”, “Canterò per te”, “Dove comincia il sole”, “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Uomini soli” e “Non siamo in pericolo”.
ph Aurelio Castellaneta |
Un Dodi mai visto che, oltre a suonare e cantare, ha aperto il suo cassetto dei ricordi per condividere la sua parte più intima con il pubblico. Il testo è stato scritto da Fausto Brizzi e Dodi Battaglia in collaborazione con Eleonora Lombardo, attrice-cantante che riveste anche il ruolo di aiuto-regista. Un dialogo intimo e divertente fra l’artista, la sua memoria e le sue inseparabili e fedeli “compagne di viaggio”, le chitarre, che porta sul palco. Le stesse che lo hanno seguito in sala d’incisione e nelle esibizioni live durante tutto il suo percorso artistico segnando, con le loro diverse timbriche, l’evoluzione dello stile musicale dagli Anni 60 ad oggi.
Il tour “Nelle mie corde” è anche l’occasione per consolidare la collaborazione tra l’Artista e A.I.D.O. (Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) iniziata nel 2019 quando Dodi fu testimonial e protagonista dello spot per la campagna radio-televisiva sulla donazione di organi.