BARI - “Il progetto per la realizzazione di un ecocentro in località Lido Marini nel comune di Ugento deve essere attentamente approfondito, soprattutto con riferimento alla sua localizzazione, per evitare di generare impatti in termini ambientali e di compromettere la vivibilità di una località residenziale e turistica molto apprezzata. Restano da chiarire anche alcuni aspetti dell’istruttoria in base alla quale il progetto è stato ammesso al finanziamento nell’ambito dell'Avviso pubblico regionale, con un contributo massimo di 380 mila euro, soprattutto con riferimento al requisito relativo alla dimostrazione della piena disponibilità dell’area in cui verrà realizzato l’intervento. Per avere riscontri su tali questioni ho ritenuto utile richiedere un’audizione in V Commissione per ascoltare la Sezione regionale competente, l’Amministrazione comunale e i rappresentanti della Proloco di Lido Marini”. Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili rispetto al progetto di realizzazione di un centro comunale di raccolta rifiuti differenziati in località Lido Marini nel Comune di Ugento.
L’Avviso regionale prevede esplicitamente che, a pena di inammissibilità, l’istanza di finanziamento debba essere corredata, tra l’altro, dalla documentazione comprovante la piena disponibilità dell’area in cui verrà realizzato l’intervento e che gli interventi proposti siano localizzati in aree servite dalla rete viaria e dotate di viabilità adeguata a consentire l'accesso sia agli utenti, sia ai mezzi pesanti. Nel 2019, ai fini della partecipazione all’Avviso regionale il Comune aveva individuato quale area in cui ubicare l’impianto, quella destinata alla cessione in favore del Comune nell’ambito del Piano di lottizzazione proposto a gennaio 2013 dai proprietari del comparto n°78 del vigente P.R.G.
A maggio 2022, in seguito all’accoglimento dell’istanza di finanziamento da parte della Regione, l’istruttoria del Piano di Lottizzazione non risultava ancora conclusa, pertanto l’Amministrazione ha provveduto ad avviare il procedimento per l’esproprio delle aree interessate dall’intervento con contestuale avvio delle relative procedure funzionali all’adozione di una variante al vigente P.R.G.
“Sembrerebbe, quindi - continua Casili - non sussistere, né all’epoca della presentazione dell’istanza né allo stato attuale, il requisito relativo alla piena disponibilità dell’area. Rispetto alla viabilità, la documentazione progettuale appare carente tanto che sembrerebbe doversi provvedere all’esproprio di ulteriori aree per garantire un’adeguata viabilità di accesso all’impianto. Inoltre, essendo la zona molto urbanizzata, il traffico veicolare che ne deriva potrebbe generare impatti sull’area residenziale. Anche la previsione di conferire, tra le altre tipologie di rifiuti, la frazione organica, che potrà stazionare fino a 72 ore, rischia di produrre impatti odorigeni nell’area residenziale, soprattutto nel periodo estivo. Resta anche da considerare l’effettivo fabbisogno di un ulteriore centro di raccolta di rifiuti differenziati nel territorio comunale di Ugento in cui risultano già realizzati tre impianti a servizio delle aree maggiormente abitate e quindi maggiormente caratterizzate da pressione antropica. Pur riconoscendo la grande utilità dei centri di raccolta e la necessità di sfruttare le risorse pubbliche messe a disposizione della Regione, è necessario approfondire le criticità rilevate per assicurare che gli interventi realizzati sul territorio siano razionalmente localizzati ed effettivamente necessari alle esigenze della comunità, anche per garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficiente”.
L’Avviso regionale prevede esplicitamente che, a pena di inammissibilità, l’istanza di finanziamento debba essere corredata, tra l’altro, dalla documentazione comprovante la piena disponibilità dell’area in cui verrà realizzato l’intervento e che gli interventi proposti siano localizzati in aree servite dalla rete viaria e dotate di viabilità adeguata a consentire l'accesso sia agli utenti, sia ai mezzi pesanti. Nel 2019, ai fini della partecipazione all’Avviso regionale il Comune aveva individuato quale area in cui ubicare l’impianto, quella destinata alla cessione in favore del Comune nell’ambito del Piano di lottizzazione proposto a gennaio 2013 dai proprietari del comparto n°78 del vigente P.R.G.
A maggio 2022, in seguito all’accoglimento dell’istanza di finanziamento da parte della Regione, l’istruttoria del Piano di Lottizzazione non risultava ancora conclusa, pertanto l’Amministrazione ha provveduto ad avviare il procedimento per l’esproprio delle aree interessate dall’intervento con contestuale avvio delle relative procedure funzionali all’adozione di una variante al vigente P.R.G.
“Sembrerebbe, quindi - continua Casili - non sussistere, né all’epoca della presentazione dell’istanza né allo stato attuale, il requisito relativo alla piena disponibilità dell’area. Rispetto alla viabilità, la documentazione progettuale appare carente tanto che sembrerebbe doversi provvedere all’esproprio di ulteriori aree per garantire un’adeguata viabilità di accesso all’impianto. Inoltre, essendo la zona molto urbanizzata, il traffico veicolare che ne deriva potrebbe generare impatti sull’area residenziale. Anche la previsione di conferire, tra le altre tipologie di rifiuti, la frazione organica, che potrà stazionare fino a 72 ore, rischia di produrre impatti odorigeni nell’area residenziale, soprattutto nel periodo estivo. Resta anche da considerare l’effettivo fabbisogno di un ulteriore centro di raccolta di rifiuti differenziati nel territorio comunale di Ugento in cui risultano già realizzati tre impianti a servizio delle aree maggiormente abitate e quindi maggiormente caratterizzate da pressione antropica. Pur riconoscendo la grande utilità dei centri di raccolta e la necessità di sfruttare le risorse pubbliche messe a disposizione della Regione, è necessario approfondire le criticità rilevate per assicurare che gli interventi realizzati sul territorio siano razionalmente localizzati ed effettivamente necessari alle esigenze della comunità, anche per garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficiente”.