BARI - Il consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Sanità , Vincenzo Di Gregorio (PD), interviene nuovamente sui problemi della Sanità a Taranto. In una lettera inviata al presidente Michele Emiliano, all'assessore regionale alla Sanità Rocco Palese e al direttore generale dell'Asl di Taranto Gregorio Colacicco, viene lanciato l'ennesimo appello ad assumere provvedimenti immediati per assicurare un servizio sanitario dignitoso ai cittadini di Taranto e della provincia ionica. Di seguito il testo della missiva.
“Gentilissimi, continuo a ricevere decine di telefonate da parenti e amici di persone ricoverate che non riescono a raggiungere telefonicamente o ad avere notizie dei propri cari una volta arrivati al pronto soccorso o presso gli ospedali della provincia di Taranto. La Asl di Taranto in passato aveva attivato una figura che faceva da tramite tra ammalati e parenti, ma da quanto mi risulta questa figura è venuta meno. Ho personalmente verificato, infatti, che al numero di telefono segnalato dalla Asl non risponde nessuno.
Richiedo quindi, con urgenza, l’istituzione in maniera strutturale di figure professionali che possano supportare gli ammalati nel giusto e importante collegamento con i propri familiari per avere notizie certe e veloci sulle condizioni degli stessi. Mi sembra un gesto di civiltà e di attenzione per dare un servizio ulteriore ai nostri cittadini.
Inoltre, segnalo che a quattro mesi dal mio primo intervento, non è stato risolto il problema delle lunghe ore di attesa al Pronto soccorso di Taranto. Avevo proposto lo spostamento dei codici meno gravi presso i punti di primo intervento di Massafra, Paolo VI e Grottaglie sotto la direzione del 118 egregiamente diretto dal dott. Mario Balzanelli, nel contesto di un percorso gestionale che so essere allo studio da diversi mesi della direzione strategica aziendale. Questa soluzione non comporterebbe oneri di spesa aggiuntiva a fronte di rilevantissimi benefici.
Purtroppo ad oggi nessun segnale e nessun riscontro al mio intervento. A chi giova tutto questo? Quanto ancora i nostri cittadini dovranno aspettare per avere risposte esaustive ed un’assistenza sanitaria dignitosa?”.