BARI - I lavori del Nodo Ferroviario di Bari Sud nella tratta Bari Centrale-Torre a Mare possono riprendere. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di RFI e ha sospeso l’esecuzione della sentenza del Tar di Puglia, che due mesi fa aveva annullato l'autorizzazione paesaggistica data dalla Regione Puglia per il progetto della nuova linea ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio.
“Anche se si tratta di una sospensiva in sede cautelare, e l’udienza di merito si terrà il prossimo marzo, al momento possiamo dirci sollevati – ha commentato l’assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia -. Con questa vicenda giudiziaria, infatti, potrebbero essere messi a rischio i finanziamenti del PNRR, in quanto si potrebbe non rispettarne i tempi perché costretti a bloccare nuovamente lavori. Il nodo ferroviario è un’opera strategica fondamentale per ridisegnare la viabilità sia ferroviaria che stradale a sud di Bari, per riqualificare il litorale e per migliorare i collegamenti tra la città, le periferie e i comuni dell’hinterland, il tutto nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. E’ importante quindi che la vicenda giudiziaria si chiuda quanto prima senza vanificare gli investimenti fatti e gli impegni presi”.
“Anche se si tratta di una sospensiva in sede cautelare, e l’udienza di merito si terrà il prossimo marzo, al momento possiamo dirci sollevati – ha commentato l’assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia -. Con questa vicenda giudiziaria, infatti, potrebbero essere messi a rischio i finanziamenti del PNRR, in quanto si potrebbe non rispettarne i tempi perché costretti a bloccare nuovamente lavori. Il nodo ferroviario è un’opera strategica fondamentale per ridisegnare la viabilità sia ferroviaria che stradale a sud di Bari, per riqualificare il litorale e per migliorare i collegamenti tra la città, le periferie e i comuni dell’hinterland, il tutto nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. E’ importante quindi che la vicenda giudiziaria si chiuda quanto prima senza vanificare gli investimenti fatti e gli impegni presi”.