Pedagogia: il globalismo affettivo riparte dall’Università di Bari

BARI – Un’intera giornata formativa e di approfondimento sul metodo didattico di avvio alla letto- scrittura del Globalismo Affettivo per i docenti di oggi e gli insegnanti di domani. Si è tenuta ieri, 18 gennaio 2023, nell’Aula Don Tonino Bello del Palazzo Chiaia Napolitano a Bari, la giornata-studio “Il Globalismo Affettivo verso il futuro”, promossa dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, diretto dalla prof.ssa Loredana Perla.

Occasione per istituzioni, docenti e studenti di conoscere le peculiarità dell’innovativo metodo didattico, dall’ideazione, allo sviluppo, alla sua evoluzione, che insegna ai bambini a leggere e scrivere attraverso il gioco, l’esplorazione e la fantasia.

Ideato in Puglia dal docente barese Vito De Lillo e utilizzato oggi nelle scuole di tutta Italia, il metodo del Globalismo Affettivo è stato validato scientificamente per l’importante valenza pedagogica, divenendo una vera e propria pietra miliare nella didattica dell’infanzia.

Il Maestro De Lillo ha elaborato la metodologia sperimentando, sin dal 1983, quando insegnava al XXV Circolo Didattico “Don Milani” di Bari, l’uso delle nuove tecnologie nella didattica, mettendo a punto un processo di apprendimento che potesse esser vissuto dai bambini non come uno sforzo ma come uno svago.

In virtù della sua attitudine alla ricerca nell’ambito della lingua italiana, guidato da un’attenta osservazione dei suoi discenti nel corso degli anni di insegnamento, il prof. Vito De Lillo ha così testato e perfezionato il metodo didattico che, negli anni ’90, ha assunto il nome di “Globalismo Affettivo”.

Riconosciuto ed adottato in quasi tutte scuole d’Italia che ne promuovono lo sviluppo, garantendo anche corsi di formazione professionalizzanti per i docenti, il Globalismo Affettivo è un metodo didattico di avvio alla lettura e alla scrittura di grande impatto emotivo e sicura efficacia. Per questo, proprio in occasione della giornata del 18 gennaio, è stato sottoscritto anche un Protocollo d’Intesa di “Ricerca - formazione” fra Scuole e Dipartimento FOR. PSI. COM,, presentato dalla prof.ssa Loredana Perla, che vedrà l’adozione del metodo dalla rete di scuole firmatarie che sperimenteranno ulteriormente l’efficacia del Globalismo Affettivo.

L’importante valenza pedagogica di questa metodologia è stata raccontata nel cortometraggio “La casa delle Letterine”, diretto dall’acuta sensibilità di Michele Pinto, con la raffinata sceneggiatura scritta da Raffaele Tedeschi e con l’attore pugliese Francesco Tammacco nei panni del prof. Vito De Lillo.

Proiettato nel corso della giornata di studio, il cortometraggio è stato promosso dall’Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco-Tommaso Fiore, con il patrocinio economico del Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione-Formazione e Lavoro della Regione Puglia.

Nella giornata intitolata “Il Globalismo Affettivo verso il futuro”, sono intervenuti inoltre: l’on. Filippo Melchiorre, Senatore della Repubblica, Commissione Cultura; l’on. Giovanni Procacci, già Senatore della Repubblica; Vincenzo Magistà, Direttore del TG Norba; Lucrezia Stellacci, già Direttrice Generale U.S.R. Puglia; Luisa Verdoscia, già Dirigente Scolastica dell’I. C. “Don Milani” Bari; Lucia Margari, Direttrice Clinica di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari; Donato Marzano, già Dirigente tecnico e coordinatore del G. A. USR Puglia.

Il metodo del Globalismo Affettivo, ampiamente diffuso e sperimentato in centinaia di scuole su tutto il territorio nazionale grazie anche all’assidua collaborazione di Vincenzo Borracci, negli anni ha ottenuto lodevoli e rinomati apprezzamenti da parte di importanti enti ed istituzioni che operano nel campo dell’educazione e della formazione a livello didattico e scientifico. Ne sono un esempio, per citarne alcuni, i riconoscimenti da parte dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico di Bari, della Federazione Italiana Scuole Materne, dell’Istituto per la Ricerca Accademica e Sociale ed Educativa, dell’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti) e da un Centro di Neuro Psichiatria di New York.

A supervisionare i lavori durante le riprese del mediometraggio la Dirigente scolastica, la prof.ssa Eufemia Patella, l’aspetto amministrativo è stato affidato alla dott.ssa Anna Berloco mentre quello pedagogico è stato curato dalla prof.ssa Luisa Verdoscia, già ex Dirigente scolastico della Scuola dell'infanzia e primaria "Don Milani" di Bari, istituto in cui De Lillo ha brevettato il metodo. A coordinare la collaborazione dei docenti nelle attività laboratoriali, l’insegnante Maria Pina Franco.