Lecce: nuovo ricorso su Poligono di Torre Veneri
LECCE - Un nuovo ricorso di Lecce Città Pubblica è stato depositato avverso la ripresa delle esercitazioni a fuoco nel Poligono di Torre Veneri conseguente alla determina regionale che ha approvato la Valutazione di Incidenza Ambientale.
Nel documento sottoposto all’esame della Regione Puglia, in cui vengono valutate le interferenze delle esercitazioni a fuoco dei carri armati con le esigenze di protezione ambientale di un Sito di Importanza Comunitaria è messo nero su bianco non solo, come già noto, che i campionamenti effettuati nel sito registrano ripetuti superamenti delle soglie limite per diversi inquinanti, ma anche, è questa la novità, che tale circostanza ha determinato un problema serio da risolvere con misure di emergenza.
Si legge infatti nel documento dei militari riportato nella determina regionale:
"In linea con il Documento programmatico per il piano di monitoraggio ambientale e la raccolta di residuati di esercitazione nei poligoni dell’Esercito, il piano di campionamento per il poligono di Torre Veneri, previsto a cadenza annuale, è iniziato a maggio 2020 comprendendo un totale di 97 punti campionati (83 topsoil, 8 piezometri, 4 in bianco). Da queste analisi sono emersi dei superamenti per il piombo (Pb) e l’antimonio (Sb) in 10 punti distribuiti nei poligoni C (4 punti Pb > CSC) ed E/1 (4 punti Pb > CSC, 2 punti Sb > CSC). Ad oggi, a cura del 15° Reparto Infrastrutture Bari è in itinere un progetto di Messa in Sicurezza d'Emergenza (M.I.S. in linea con le Procedure tecniche per interventi di protezione ambientale in esito ai superamenti rilevati in attuazione del Piano di monitoraggio Ambientale Permanente dei poligoni dell’Esercito e le Specifiche tecniche per interventi di messa in sicurezza di emergenza in esito a superamenti rilevati nei poligoni dell’Esercito (Stato Maggiore Esercito, 2021). Nell’attesa dell’avvio delle procedure M.I.S.E. i poligoni “Charlie” ed “Echo/1” sono stati interdetti e segnalati".
In contraddizione evidente con un problema evidentemente così urgente e grave da determinare la necessità della Messa in Sicurezza d'Emergenza (M.I.S.) in esito ai superamenti rilevati degli inquinanti, la determina regionale dà il nulla osta alla ripresa delle esercitazioni a fuoco dei carri armati in un sito così fragile dal punto di vista ambientale. Con rischi peraltro non adeguatamente valutati per la salute umana.
Per questo motivo, unitamente al nuovo ricorso appena notificato, l’associazione Lecce Città Pubblica ha in corso una denuncia presso l’Unione Europea, secondo le modalità previste nei casi di specie, per la violazione di norme del diritto Unionale.
Lecce Città Pubblica, che aveva formalmente richiesto di partecipare al procedimento di VINCA e che sarebbe dovuta essere parte necessaria, è stata esclusa dalla partecipazione. Probabilmente la tutela dell’Ambiente e di un’area protetta è apparsa secondaria al decisore regionale rispetto alle sollecitazioni a riprendere le esercitazioni a fuoco. Ciò malgrado lo spirito collaborativo e la volontà di concorrere alla valutazione di incidenza ambientale già manifestate dalla nostra associazione.
Ora oltre alla Giustizia italiana anche la Ue, particolarmente attenta ai temi della protezione ambientale, sarà investita di questa spinosa questione che attende da troppo tempo valutazioni più attente ed equilibrate in tempi in cui la Transizione Ecologica è tema centrale per il nostro futuro.