Messina Denaro e navi da crociera, a Report
RMA - Indagando su alcuni illeciti commessi da funzionari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel 2017 Report aveva raccolto diverse testimonianze e registrazioni audio secondo cui la sede del Cnr di Capo Granitola - a pochi chilometri da Campobello di Mazara e Castelvetrano - avrebbe ospitato Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Report aveva inoltre scoperto un contratto di affitto del Cnr per un immobile nella frazione marina, le cui finalità non sono mai state chiarite. Seguendo le tracce delle visure, i reporter della trasmissione avevano scoperto che il fratello del proprietario è il noto medico massone di Castelvetrano Claudio Renato Germilli, che aveva avuto rapporti societari con uomini di mafia come Giovanni Risalvato e Lorenzo Catalanotto, ma soprattutto era stato socio proprio di Errico Risalvato, l’uomo che si è poi scoperto possedere il covo-bunker del boss.
Partendo dalle inchieste realizzate in questi ultimi sei anni, ne "I misteri secondo Matteo", la prima inchiesta della puntata in onda lunedì 23 gennaio alle 21.20 su Rai 3 e Rai Italia, Report ricostruirà, con nuove rivelazioni e testimonianze, la lunga latitanza di Matteo Messina Denaro, le tracce che portano alle coperture eccellenti di cui avrebbe usufruito, le trame che lasciano intravedere un coinvolgimento di appartenenti a logge massoniche, e le responsabilità istituzionali. L'inchiesta è firmata da Paolo Mondani, Giorgio Mottola, Walter Molino, Danilo Procaccianti, Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini, con la collaborazione di Norma Ferrara, Federico Marconi e Roberto Persia.
La seconda inchiesta, "Gli oligarchi del mare", di Luca Chianca con la collaborazione di Alessia Marzi, è dedicata alle attività di MSC, e soprattutto all'impatto ambientale delle famose crociere extra-lusso.
MSC è la prima compagnia del settore marittimo al mondo con il cuore in Italia ma il portafoglio in Svizzera, dove ha sede la sua Holding. Il fondatore del gruppo è Gianluigi Aponte, nato a Sorrento nel 1940, in una famiglia che già all'inizio del '900 gestiva piccole imbarcazioni per il trasporto nel Golfo di Napoli. Vanta decine di navi che solcano i mari più belli del mondo. E anche Report si è imbarcato per quattro giorni tra la Florida e le Bahamas, raggiungendo una piccola isola esclusiva per i clienti di Msc: Ocean Cay. Ma qual è l'impatto ambientale di queste navi? In media su una nave da 5 mila persone, ogni settimana si consumano 30mila uova, 7 tonnellate di farina, 300 kg di caffè, mezza tonnellata di spaghetti, una tonnellata di petti di pollo, 5 tonnellate di patate, 7000 litri di latte. Il settore costituisce solo il 3% del trasporto navale, ma produce un quarto dei suoi rifiuti ed è estremamente impattante dal punto di vista ambientale e anche climatico. Nonostante sia una delle più grandi società al mondo nel trasporto marittimo, MSC ha una struttura finanziaria a dir poco opaca ma una forza contrattuale e un'influenza enorme perché il vero business di Msc è il trasporto delle merci in giro per il mondo. Nel nostro paese ha comprato terminal, è entrata nel settore del trasporto ferroviario e per mesi ha discusso la vendita di Ita Airways con il governo italiano. Per la gestione dei moli parla costantemente con le autorità portuali di mezza Italia, entrando da protagonista nella partita del porto di Genova, dove si deve costruire la nuova diga foranea, per consentire l'ingresso di navi sempre più grandi che hanno una portata di oltre 20 mila container, una lunghezza di circa 400 metri. Ma quale sarà l'impatto sul santuario dei cetacei, una vasta area che arriva fino in Francia e dove si stima la presenza di circa un migliaio di balene?