Neonato muore soffocato al Pertini di Roma. Capone: "Un'ostetrica a domicilio per aiutare le mamme"


BARI - E' morto la notte dell'8 gennaio scorso nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Sandro Pertini di Roma, soffocato nel letto dal peso della madre, una 30enne che vive con il compagno e la famiglia alle porte della Capitale. E' la drammatica storia che arriva dal Roma su cui interviene anche la politica nazionale e regionale. Dopo la tragedia la proposta della presidente Capone per le donne pugliesi: "Un'ostetrica a domicilio per aiutare le mamme".

“Porterò subito in Consiglio una mozione per chiedere alla Giunta, nell'ambito del percorso di qualificazione del percorso nascita, di impegnarsi a offrire l'assistenza ostetrica a domicilio in favore delle donne pugliesi. Sono semi piccolini in un mare di terra ma è dai semi, e la gravidanza ce lo insegna, che nascono i fiori più belli".

Così la presidente del consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, dopo quanto accaduto alla mamma all'ospedale Pertini di Roma.

"Non ci sono parole - ha aggiunto - per un dolore così grande. Qualcuna però vale la pena spenderla per dire che il parto non è tutto rose e fiori. Certo, resta il viaggio più bello di tutti perché sai che alla fine ti porterà a stringere quella creatura meravigliosa tra le braccia ma richiede uno sforzo fisico e mentale degno delle più grandi sfide umane. Chiaramente ogni esperienza è diversa: c'è chi entra ed esce dall'ospedale sulle proprie gambe e chi, invece, è come se si ritrovasse a ricominciare tutto da capo, a partire dal tirarsi su dal letto, perché i punti fanno male, perché magari una complicazione ti ha indebolito al punto che non riesci neanche a metterti seduta, figuriamoci a camminare. E in entrambi i casi, senza distinzione, pochissime ore dopo aver finalmente dato alla luce il tuo bambino arriva te lo mettono accanto e poi tocca a te. Che cosa è rimasto di te poi, al di là dell'amore, non è chiaro a nessuno e forse è proprio lì che bisognerebbe intervenire".

"Non discuto su cosa è meglio e cosa è giusto - ha concluso - a questo ci pensa la scienza, d'altra parte non ne avrei nemmeno gli strumenti, dico, però, che sarebbe utile e opportuno che chi ne sente il bisogno possa contare su un supporto: nelle primissime ore dopo la nascita e anche dopo, perché se il parto è un momento difficile, i quaranta giorni che seguono la nascita lo sono altrettanto e forse di più. Il sistema sanitario nazionale, per esempio, prevede che si possa fare gratuitamente richiesta alla propria Asl o ai consultori di pertinenza per l'ostetrica a domicilio. E io da qui voglio ripartire. Il lavoro, enorme, delle ostetriche è un faro nell'accompagnamento alla nascita e alla maternità ed è fondamentale valorizzarlo e metterlo a disposizione di chiunque ne abbia bisogno".

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