BARI - Prende il via oggi a Molfetta il programma Prevenzione e promozione della salute 2023 in favore dei lavoratori del settore pesca. A coordinare gli interventi è lo Spesal - Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro - Area Nord del Dipartimento di prevenzione che, questa mattina, ha presentato il programma in un incontro presso l’aula Magna Istituto Professionale Industria e Artigianato "Amerigo Vespucci” di Molfetta, con la partecipazione di LILT – CRE, Federpesca e Assopesca.
Due gli ambiti di intervento per tutelare la salute di questa particolare categoria di lavoratori.
“Il primo – spiega Giorgio Di Leone, direttore Spesal Area nord - è quello delle patologie osteoarticolari. I medici competenti, durante la visita medico-occupazionale, avranno uno strumento utile a individuare in maniera efficace i lavoratori con maggiori disturbi a livello di spalle, braccia e gambe, distretti spesso sovraccaricati durante le attività di pesca, e potranno indirizzare i soggetti maggiormente sintomatici a valutazioni più approfondite da parte di altri specialisti. Il secondo ambito di azione – prosegue Di Leone - verterà su una problematica spesso sottostimata dai lavoratori, e dai loro datori di lavoro, che è quello delle conseguenze negative dell’esposizione continuativa della pelle a fattori nocivi quali: raggi solari, basse temperature e acqua”.
Anni di esposizione solare possono favorire l’insorgenza di tumori cutanei: questo è, quindi, un rischio molto importante per lavoratori che operano sempre all’aperto. Fortunatamente, con un’adeguata prevenzione e con la diagnosi precoce, è possibile intervenire in tempo, anche prima dello sviluppo di un cancro della pelle. In questo contesto di prevenzione si inserisce la collaborazione con la LILT di Bari che offrirà gratuitamente il suo supporto sia in ambito di formazione dei lavoratori, che di vera e propria valutazione dello stato di salute dei lavoratori stessi, mettendo a disposizione i suoi specialisti che visiteranno i pescatori negli ambulatori dell’associazione.
Il danno dovuto all’esposizione continuativa alle basse temperature e al contatto con l’acqua, frequente in quasi tutte le attività del comparto pesca, può portare ad ulteriori problematiche cutanee quali, ad esempio, l’acrocianosi e lesioni connesse, che sebbene non abbiano evoluzione tumorale, spesso sono fortemente invalidanti per chi ne soffre, saranno quindi un altro aspetto valutato durante le visite specialistiche.