TRANI (BT) - Momenti di dolore, silenzio e commozione a Trani tra i partecipanti alla fiaccolata organizzata dal centro antiviolenza 'Save', in collaborazione con il Comune, in ricordo della 44enne Teresa Di Tondo, uccisa a coltellate dal compagno. L'uomo si è poi suicidato impiccandosi secondo le ricostruzioni degli inquirenti.
La donna prestava servizio come educatrice presso la scuola media Baldassarre di Trani, dove si occupava di alcuni alunni bisognosi di sostegno, si occupava anche di assistenza sociale, di vita parrocchiale ed era iscritta al quinto anno di Scienze dell'Educazione all'Università degli Studi di Bari.
Tutti hanno ricordato la 44enne come una donna sorridente e in tanti hanno voluto dargli l'ultimo saluto, rimettendo purtroppo ancora una volta sotto i riflettori un tema di grande attualità come quello del femminicidio.
La fiaccolata ha preso il via alle 17.30 da Palazzo di Città ed ha visto numerosi spunti di riflessione di presidi scolastici, autorità locali e rappresentanti delle istituzioni, fino all'arrivo della panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne.
“Questi episodi devono far riflettere e pensare quanto è importante sensibilizzare e riuscire a capire quelli che sono messaggi nascosti” ha dichiarato Rosa Barone, assessore al Welfare della Regione Puglia. “Auguro a tutti noi che Teresa sia l’ultima martire di questo paese, che non può più mettersi una violenza familiare così efferata che porta alla fine di un qualsiasi futuro”.
“Teresa era una professionista capace” dice Marco Galiano, dirigente scolastico nella scuola in cui Teresa lvaorava. “Da quando ho avuto modo di parlarci per la prima volta qui ho capito di avere di fronte una donna che avrebbe potuto lavorare ed entrare in empatia con i casi che gli avrei affidato. È stato un colpo durissimo ma lo affronteremo e supereremo, da adulti e con adulti”.
Si sono moltiplicati nel corso della giornata i messaggi sul profilo Facebook di Teresa: tante amiche e conoscenti, straziate dalla notizia, la ricordano come la donna più dolce e solare che si potesse conoscere. "Ho la rabbia che mi assale - scrive Chiara - soprattutto per come hai lasciato questo mondo. Sono sconvolta, non riesco ancora a crederci. Continua a lottare anche da lassù per ciò che credevi e veglia su tua figlia Francesca che ne avrà tanto bisogno".
La donna prestava servizio come educatrice presso la scuola media Baldassarre di Trani, dove si occupava di alcuni alunni bisognosi di sostegno, si occupava anche di assistenza sociale, di vita parrocchiale ed era iscritta al quinto anno di Scienze dell'Educazione all'Università degli Studi di Bari.
Tutti hanno ricordato la 44enne come una donna sorridente e in tanti hanno voluto dargli l'ultimo saluto, rimettendo purtroppo ancora una volta sotto i riflettori un tema di grande attualità come quello del femminicidio.
La fiaccolata ha preso il via alle 17.30 da Palazzo di Città ed ha visto numerosi spunti di riflessione di presidi scolastici, autorità locali e rappresentanti delle istituzioni, fino all'arrivo della panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne.
“Questi episodi devono far riflettere e pensare quanto è importante sensibilizzare e riuscire a capire quelli che sono messaggi nascosti” ha dichiarato Rosa Barone, assessore al Welfare della Regione Puglia. “Auguro a tutti noi che Teresa sia l’ultima martire di questo paese, che non può più mettersi una violenza familiare così efferata che porta alla fine di un qualsiasi futuro”.
“Teresa era una professionista capace” dice Marco Galiano, dirigente scolastico nella scuola in cui Teresa lvaorava. “Da quando ho avuto modo di parlarci per la prima volta qui ho capito di avere di fronte una donna che avrebbe potuto lavorare ed entrare in empatia con i casi che gli avrei affidato. È stato un colpo durissimo ma lo affronteremo e supereremo, da adulti e con adulti”.
Si sono moltiplicati nel corso della giornata i messaggi sul profilo Facebook di Teresa: tante amiche e conoscenti, straziate dalla notizia, la ricordano come la donna più dolce e solare che si potesse conoscere. "Ho la rabbia che mi assale - scrive Chiara - soprattutto per come hai lasciato questo mondo. Sono sconvolta, non riesco ancora a crederci. Continua a lottare anche da lassù per ciò che credevi e veglia su tua figlia Francesca che ne avrà tanto bisogno".
Ad intervenire sulla vicenda anche Milena Matera, presidente del Consiglio regionale dell’ordine degli assistenti sociali: “Per contrastare la violenza di genere è necessario promuovere azioni finalizzate al cambiamento non solo culturale ma anche sociale delle donne e degli uomini perché bisogna superare pregiudizi e modelli stereotipati dei ruoli maschili e femminili ancora troppo diffusi”.