BARI - "Questa autonomia differenziata del governo di centrodestra divide l'Italia, costruisce una serie di ordinamenti giuridici diversi a seconda delle regioni dove le aziende, gli italiani e le famiglie vivono. E costruisce soprattutto le ragioni dell'abbandono del Sud e del Mezzogiorno. Ecco perché questo patto scellerato di governo su cui si mantiene la destra che governa l'Italia va assolutamente fermato".
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della manifestazione della Cgil Puglia in piazza Castello a Bari contro l'autonomia differenziata.
"Immaginate - ha detto Emiliano - che l'unica compensazione che hanno immaginato è di aggiungere alla scellerata autonomia differenziata il presidenzialismo e il semi presidenzialismo, cambiando la Costituzione in tutte le sue componenti essenziali e il modo di essere della Repubblica. Tutto questo per noi non è accettabile. Che ci possano essere più poteri per le Regioni può anche essere una buona cosa, ma la strada maestra per cambiare la Costituzione è l'articolo 138. Quindi non intese separate tra Regioni e Governo, ma un disegno armonico che il Parlamento deve disegnare attraverso una modifica costituzionale, se proprio dobbiamo aumentare i poteri delle Regioni".
“Questa autonomia differenziata – ha dichiarato Emiliano - deve prima di tutto individuare i Livelli Essenziali delle Prestazioni, significa riequilibrare e superare la questione meridionale dotando il mezzogiorno e le regioni meno sviluppate dal punto di vista economico della parità delle armi; senza la parità delle armi iniziale l’autonomia differenziata non può funzionare e determinerà una spaccatura dell’Italia. Il governo metta da parte questo progetto, perché non crediamo che in questo momento sia in grado di realizzare questo riequilibrio Nord-Sud con i 60, 70, forse anche 100 miliardi, necessari per la perequazione. Ci auguriamo che questo disegno sia stato solo una modalità ingannevole con la quale vincere le elezioni in Lombardia. Il risultato in Lombardia è andato ben oltre quello che probabilmente sarebbe stato, se non ci fosse stata dietro questa campagna elettorale basata sull'autonomia differenziata, e quindi ci auguriamo che il governo adesso governi l'Italia, non solo le regioni del Nord, e si occupi di tutti noi, non solo di alcuni".
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Emiliano ha aggiunto: “Se non c’è un processo politico di perequazione tra Nord e Sud, qualunque operazione futura non funziona. La beffa sta nel fatto che il ministro Calderoni vuole convincerci che l’autonomia differenziata pretesa dalle regioni più ricche e non voluta da quelle meno ricche, aiuta quelle meno ricche. Una beffa inaccettabile. La Puglia non ha avuto bisogno di questa legge per responsabilizzarsi: negli ultimi vent’anni ha ribaltato la sua storia, è uscita dal piano di riordino ospedaliero diventando una regione adempiente ai livelli essenziali delle prestazioni in sanità, abbiamo creato sviluppo economico, crescita del Pil; non stiamo certo in Paradiso – ha concluso Emiliano - ma stiamo combattendo e certamente non l’abbiamo fatto con l’autonomia differenziata”.
Parlando dal palco, rivolgendosi ai presenti, ha affermato: “Ricordate che la battaglia non è persa, vedo nelle vostre facce, come spesso è accaduto in passato, l'idea che questo processo non si possa fermare. Non è così. Sia pure con grande fatica, stasera le forze politiche del fronte progressista sono tutte qui e hanno quasi la timidezza di dire di essere qui, si guardano ancora con grande cautela, attendono chissà che cosa per convocare una Conferenza nazionale di tutti coloro che sono contro questo disegno di autonomia differenziata. Non abbiate paura di essere uniti”.
"Immaginate - ha detto Emiliano - che l'unica compensazione che hanno immaginato è di aggiungere alla scellerata autonomia differenziata il presidenzialismo e il semi presidenzialismo, cambiando la Costituzione in tutte le sue componenti essenziali e il modo di essere della Repubblica. Tutto questo per noi non è accettabile. Che ci possano essere più poteri per le Regioni può anche essere una buona cosa, ma la strada maestra per cambiare la Costituzione è l'articolo 138. Quindi non intese separate tra Regioni e Governo, ma un disegno armonico che il Parlamento deve disegnare attraverso una modifica costituzionale, se proprio dobbiamo aumentare i poteri delle Regioni".
“Questa autonomia differenziata – ha dichiarato Emiliano - deve prima di tutto individuare i Livelli Essenziali delle Prestazioni, significa riequilibrare e superare la questione meridionale dotando il mezzogiorno e le regioni meno sviluppate dal punto di vista economico della parità delle armi; senza la parità delle armi iniziale l’autonomia differenziata non può funzionare e determinerà una spaccatura dell’Italia. Il governo metta da parte questo progetto, perché non crediamo che in questo momento sia in grado di realizzare questo riequilibrio Nord-Sud con i 60, 70, forse anche 100 miliardi, necessari per la perequazione. Ci auguriamo che questo disegno sia stato solo una modalità ingannevole con la quale vincere le elezioni in Lombardia. Il risultato in Lombardia è andato ben oltre quello che probabilmente sarebbe stato, se non ci fosse stata dietro questa campagna elettorale basata sull'autonomia differenziata, e quindi ci auguriamo che il governo adesso governi l'Italia, non solo le regioni del Nord, e si occupi di tutti noi, non solo di alcuni".
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Emiliano ha aggiunto: “Se non c’è un processo politico di perequazione tra Nord e Sud, qualunque operazione futura non funziona. La beffa sta nel fatto che il ministro Calderoni vuole convincerci che l’autonomia differenziata pretesa dalle regioni più ricche e non voluta da quelle meno ricche, aiuta quelle meno ricche. Una beffa inaccettabile. La Puglia non ha avuto bisogno di questa legge per responsabilizzarsi: negli ultimi vent’anni ha ribaltato la sua storia, è uscita dal piano di riordino ospedaliero diventando una regione adempiente ai livelli essenziali delle prestazioni in sanità, abbiamo creato sviluppo economico, crescita del Pil; non stiamo certo in Paradiso – ha concluso Emiliano - ma stiamo combattendo e certamente non l’abbiamo fatto con l’autonomia differenziata”.
Parlando dal palco, rivolgendosi ai presenti, ha affermato: “Ricordate che la battaglia non è persa, vedo nelle vostre facce, come spesso è accaduto in passato, l'idea che questo processo non si possa fermare. Non è così. Sia pure con grande fatica, stasera le forze politiche del fronte progressista sono tutte qui e hanno quasi la timidezza di dire di essere qui, si guardano ancora con grande cautela, attendono chissà che cosa per convocare una Conferenza nazionale di tutti coloro che sono contro questo disegno di autonomia differenziata. Non abbiate paura di essere uniti”.