Dramma all'ex Ilva, operaio si spappola la mano durante turno: rischia di perdere tre dita
TARANTO - Dramma nell'ex Ilva di Taranto. Un lavoratore di 45 anni dello stabilimento Acciaierie d'Italia, mentre era impegnato in attività di sostituzione dell'avvolgitore del rotolo di lamiera (coils), ha subito lo schiacciamento di una mano. A riferirlo il coordinamento provinciale Usb, aggiungendo che il lavoratore "è stato soccorso e trasportato all'ospedale SS. Annunziata e ora rischia di perdere tre dita". L'incidente sul lavoro si è verificato intorno alle 11.30 nel reparto Laf (Laminatoio a Freddo), nello specifico al Decapaggio.
«Innanzitutto come Confartigianato Lecce auguriamo al lavoratore coinvolto nell’incidente una pronta guarigione – afferma il presidente della categoria Costruzioni di Confartigianato Lecce Luigi Marullo -. Siamo convinti che bisogna attuare in tempi brevi un piano di azione per contrastare gli infortuni sui luoghi di lavoro e rendere le imprese sempre più sicure. Come sosteniamo da sempre, l’obiettivo è raggiungere il “rischio zero” che si può ottenere solo in stretta collaborazione tra i vari enti coinvolti attraverso campagne di prevenzione e informazione. È necessario avere imprenditori preparati e rispettosi delle leggi così come è fondamentale avere operari consapevoli dei rischi sul cantiere. Allo stesso modo siamo riteniamo che chiedere l’inasprimento dell’aspetto sanzionatorio non aiuti a risolvere il problema alla radice.
Come Confartigianato Lecce sosteniamo la proposta, avanzata dal Ministro del Lavoro Marina Calderone, per definire un “patto” fra organizzazioni datoriali, sindacali e istituzioni per la salute e la sicurezza sul lavoro. Bisogna diffondere la cultura della sicurezza che deve coinvolgere tutte le parti coinvolte, appaltatori e operai, che hanno l’obbligo – in egual misura - di adottare tutti gli accorgimenti richiesti dalla legge. Da questo punto di vista, negli ultimi fatti sono stati compiuti significativi passi in avanti sul fronte della sicurezza nelle imprese artigiane grazie agli strumenti della contrattazione collettiva e all’impegno degli organismi paritetici tra organizzazioni imprenditoriali e sindacali. Siamo consapevoli che questo non basti e che bisogna fare di più. Riteniamo necessario costruire una normativa su misura per ogni dimensione d’impresa. Serve inoltre uno sforzo ulteriore per favorire gli investimenti in prevenzione delle imprese, anche sfruttando le risorse dell’Inail destinando in tal senso gli attivi di bilancio, che oggi rimangono inutilizzati».