ROMA - C'è anche Luciana Delle Donne, 61 anni, leccese, tra le 30 persone insignite dal Presidente della Repubblica dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana per essersi distinte per l'imprenditoria etica, per il loro impegno a favorire dei detenuti, per la solidarietà , per il volontariato, per le attività a favore dell'inclusione sociale, della legalità , del diritto alla salute e per atti di eroismo.
La 61enne salentina è stata premiata "per la sua scelta di impegnarsi ad aiutare le donne detenute ad avere una seconda possibilità , attraverso un percorso formativo necessario al loro reinserimento nella società lavorativa e civile".
È la fondatrice di "Made in carcere" Onlus. Presidente dell'associazione e cooperativa sociale "Officina Creativa", direttore della cooperativa "2nd Chance". In passato dirigente di banca, hai poi deciso di fondare "Made in carcere" per diffondere la filosofia della "seconda possibilità " per le detenute e della "doppia vita" per i tessuti.
La Onlus si occupa di creare lavoro remunerato all'interno delle carceri producendo manufatti "diversa(mente) utili": borse, accessori, originali e tutti colorati. Sono prodotti "utili e futili", confezionati da donne al margine della società : detenute, alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile. Cercano attraverso la formazione del lavoro delle detenute di costruire, dimostrare e validare un nuovo modello di economia sociale di tipo circolare, capace quindi di autosostenersi in un regime di libera concorrenza sostenendo l'ambiente. "Il lavoro remunerato abbatte la recidiva del 70% circa. L'80% delle persone che non lavorano invece commettono ancora reati". (ANSA).
La 61enne salentina è stata premiata "per la sua scelta di impegnarsi ad aiutare le donne detenute ad avere una seconda possibilità , attraverso un percorso formativo necessario al loro reinserimento nella società lavorativa e civile".
È la fondatrice di "Made in carcere" Onlus. Presidente dell'associazione e cooperativa sociale "Officina Creativa", direttore della cooperativa "2nd Chance". In passato dirigente di banca, hai poi deciso di fondare "Made in carcere" per diffondere la filosofia della "seconda possibilità " per le detenute e della "doppia vita" per i tessuti.
La Onlus si occupa di creare lavoro remunerato all'interno delle carceri producendo manufatti "diversa(mente) utili": borse, accessori, originali e tutti colorati. Sono prodotti "utili e futili", confezionati da donne al margine della società : detenute, alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile. Cercano attraverso la formazione del lavoro delle detenute di costruire, dimostrare e validare un nuovo modello di economia sociale di tipo circolare, capace quindi di autosostenersi in un regime di libera concorrenza sostenendo l'ambiente. "Il lavoro remunerato abbatte la recidiva del 70% circa. L'80% delle persone che non lavorano invece commettono ancora reati". (ANSA).