Leonidas Michelis presenta un romanzo sul tempo, sulle patrie mai dimenticate, sui rapporti familiari che condizionano nel bene o nel male, sull’amicizia e su cosa siamo disposti a fare per essa. Un’opera affascinante ed evocativa, in cui si narra di un viaggio emozionale attraverso i ricordi, le vicende di vita, gli avvenimenti storici, i miti e le leggende.
«Era convinto che senza quella memoria la sua vita sarebbe stata superficiale, una vita qualunque, sperduta, che gli avrebbe impedito di amalgamarsi con quel mondo nuovo. Senza, non avrebbe potuto tenere salde le origini della sua anima; “la memoria ci eleva”, aveva sentito dire, dà dignità umana»
“La distanza dei giorni” di Leonidas Michelis è un romanzo dalle tante anime: al suo interno, infatti, non è narrata solo la storia di un uomo che decide di esaudire l’ultimo desiderio di un amico ma vi è anche il racconto di un viaggio fisico ed emotivo tra le isole greche, il deserto cileno, la pampa argentina e le metropoli italiane; vi è inoltre un omaggio forte e sentito alla memoria, sia individuale che collettiva.
Il narratore del romanzo è Zissis; l’autore tocca il presente e parti del passato dell’uomo, incentrando il racconto su un segreto sconvolgente confidatogli dall’amico e compagno di gite in barca a vela, Cristino. Dopo la morte di Cristino, Zissis trova un suo messaggio criptato all’interno del borsone che portava sempre con sé in barca: sul retro di un vecchio manifesto è tracciata a matita una stella a cinque punte, inscritta in un cerchio, e vi sono dei numeri negli spazi esterni tra le punte, e delle lettere segnate in piccolo sopra di esse. Sul bordo destro del foglio vi è inoltre una scritta - “Per Zissis, lui sa il perché” - e una data. È così che inizia il viaggio del protagonista: egli, infatti, si rende conto che quella data corrisponde alla gita che aveva fatto con Cristino all’arcipelago delle isole Diapontie, durante la quale l’amico gli aveva confessato il suo doloroso segreto.
Leonidas Michelis ci conduce in una storia appassionante e ricca di citazioni colte e di spunti di riflessione, in cui il presente diventa l’occasione per redimere le colpe del passato e in cui l’amicizia, quella vera, dona il coraggio di affrontare ogni sfida della vita.
SINOSSI DELL’OPERA. Zissis, giovane ingegnere greco, nel giorno del suo giuramento per il riconoscimento della cittadinanza italiana, incontra lo skipper Cristino, argentino trasferitosi in Italia, sua terra d’origine, dopo la caduta di Perón. Tra i due nasce un legame “mai scalfito dal tempo”, cementato dalla comune passione per il mare, i viaggi in barca a vela e i racconti di miti narrati da Zissis durante le loro traversate. Quando Cristino muore Zissis resta l’unico custode di un segreto confessatogli, inaspettatamente, dall’amico sull’isolotto di Diaplo: “Abbiamo avuto la stessa donna mio padre e io…” Un segreto scomodo, che Zissis vorrebbe dimenticare. Ma il ritrovamento di un messaggio criptato, nascosto nel sottofondo di un borsone che lo skipper portava sempre con sé, lo costringe, tra mille interrogativi, ad affrontare ciò che Cristino non aveva avuto il coraggio di fare in vita: ritrovare la figlia Flama, avuta da Alegra, la donna del padre. Lo aiuta nell’impresa Coralìa, scrittrice e raffinata intellettuale, conosciuta durante un viaggio in aereo, alla quale sente la necessità di confidare tutto, anche i suoi dubbi su quella che lui crede essere una sfida lanciata da Cristino. Insieme intraprendono un viaggio in Argentina per riannodare i legami, il tempo e le distanze che Cristino aveva lasciato interrotti.
Leonidas Michelis è nato a Jànina, in Epiro, nella Grecia settentrionale; attualmente vive a Milano. Venuto in Italia negli anni Sessanta, si è laureato in ingegneria a Bologna; ha lavorato nella grande industria in Italia e in America Latina, poi come libero professionista. Pubblica i romanzi “Los claveles del aire” (2007), “L’agave di smeraldo” (2009), “Il ragazzo di Jànina” (2011 - tradotto in greco nel 2013), “Al passo delle cicogne bianche” (2015) e “Incontri sospesi” (2018). Tra i racconti si ricordano “L’ombra imperfetta” (2013) e “L’amore diseguale” (2020).