“Pastore di menti”, Salve ricorda il prof. Anastasio


FRANCESCO GRECO
- “Lisci i capelli / alta la fronte / col dolce sorriso…” (Autoritratto).

“Pastore di menti”. La definizione è di Elisa Maggio ed è la più bella che si potrebbe dare del prof. Carmelo Anastasio, declinata nella sua dimensione pedagogica di docente di Lettere, Filosofia, Latino e Greco. Ma è in sintonia anche quella di Maria Antonietta Marra, sua allieva negli anni ’80, divenuta docente nella stessa scuola, il liceo “Stampacchia” di Tricase (Lecce), che commossa ha parlato di una sua “aura socratica, Carmelo è immortale… Tornò da Varese per far crescere i giovani della sua terra”: resta nello stesso mood.

In una gelida serata d’inverno, Salve ha ricordato il “suo” professore a un anno dall’improvvisa, dolorosa perdita con una serata superlativa, ricca di pathos e di gratitudine, di ricordi vivi e forti ripresi dalla memoria, che lo hanno evocato e quasi fatto vedere in tutte le sue versioni: oltre che prof. fu anche politico, ambientalista, agitatore culturale e altri mille interessi con cui arricchì non solo la sua città, ma anche i territori. E se sono venuti qui a ricordarlo, vuol dire che “Socrate” ha seminato bene.

Location di prestigio: la sede della Società Agricola Operaia di Mutuo Soccorso, nata nel 1894, dove si respira la Salve laboriosa che in queste sale si incontrava per parlare di lavoro, sementi, colture, quotazioni di vini, patate novelle, pomodori, ecc. Oggi è contenitore di eventi culturali, come ha ricordato il suo presidente Vito Russo: “Ricordiamo un uomo che ha dato la vita per la società – ha detto il maestro Russo – siamo nati nella stessa via… Ricordo che ci costruivamo i giocattoli con le nostre mani…”.

“Mi ha aiutato a vincere la mia timidezza, a coltivare lo spirito critico… Era un uomo meraviglioso!”, ha esordito l’attrice Elisa Maggio dinanzi a un pubblico silenzioso e attento.

Serata intensa, commovente, un tribute molto sfaccettato e ricco, come il personaggio. Infatti è stata aperta dall’atto unico di Luigi Pirandello (da una sue novella del 1905), “L’uomo dal fiore in bocca”, regia di Antonella Oceano (moglie del prof., che ha avuto due figli: Giuseppe e Roberto), interpreti: Francesco Raone e Mario De Giorgi, tutt’uno con i personaggi, la loro inquietudine dinanzi alla malattia improvvisa, la morte che ci sfiora. Il teatro fu una delle passioni del prof. Dal 2017 al 2021 Carmelo coltivò anche l’amore per la poesia, “L’angolo del poetare.

Sogno e libertà” è il titolo della raccolta che ha lasciato. “Le lacrime di Dio” è una delle più aderenti al mondo contemporaneo, e l’arrangiamento di Gioele Levantaci, ex alunno, che con la chitarra ne ha valorizzato i passaggi più drammatici. Fa venire i brividi il refrain “Dio dov’era?”, sempre attuale da Aushwitz a Guantanamo. Per mezzo secolo, la vita del prof. e quella della sua comunità coincidono. Legge i suoi bisogni culturali e identitari e promuove iniziative tese a elevarne i livelli. Una delle tante: il recupero e il rafforzamento della memoria con visite ai topoi che ne rappresentano l’affollamento semantico, da Salve (“Con Legambiente partimmo dal Canale dei Fani e Masseria don Cesare…”) a tutto il Capo di Leuca e oltre: Morciano, Leuca, Gagliano, Casarano, Nardò, Ugento, Otranto, Presicce, Tricase, Alessano, Gallipoli: il territorio è ricco e la memoria deve essere sempre tenuta viva, fecondata.

Quegli anni e quei “blitz” domenicali sono stati rievocati da Nicola Passaseo, mentre il dr. Cosimo Negro (“Carmelo ha lasciato tracce profonde… Ma anche tanti sogni…”) ha ripercorso il background che portò alla nascita, dicembre 2008, dell’associazione “Officina ad altiora” e ai corsi di latino per tutti e l’artista Vito Russo le lezioni di storia dell’arte cui partecipava gente di ogni sorta ansiosa di sapere tutto di Picasso e di Van Gogh.

Il prof. tanto amato è rivissuto anche nei ricordi delle prof. Maria Rita Greco, Marisa Palumbo, mentre la Marra ha ricordato la sua 24 ore, regalo della moglie Antonella. Particolare curioso svelato da Gioele Levantaci: Carmelo ricordava “la vita delle migliaia di studenti di cui era stato insegnante”.

E infine i suoi versi sono stati letti da altre alunne: Elisa De Siena e Francesca Ponzetta (“La morte delle idee / il circo della vita…”). Al pianoforte la maestra Maria Fino.

Il prof. sarebbe contento di sapere che tutto continua come se fosse qui: i corsi di latino (Marra), di arte (Russo), di Medicina, prevenzione (Negro) e le “passeggiate” di Passaseo.

Sipario sulla serata, ma il “pastore immortale” è vivo e lotta insieme alla sua terra, alla sua gente, per una nuova umanità (“senza più diseguaglianze”), la stessa vagheggiata nella sua non lunga parabola e da Socrate un po’ di secoli fa.