BARI - “Affermare che il Piano dei Rifiuti sia saltato con la sentenza del Tar Lombardia è una grave menzogna. È bene che si sappia con categorica chiarezza: il Piano regionale dei rifiuti non viene assolutamente menzionato dalla sentenza. La sentenza del Tar Lombardia, annullando la delibera Arera, ha annullato le delibere applicative fatte da tutte le Regioni d’Italia. Non c’è nessun caso pugliese”. Lo dichiara l’assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, in merito alla sentenza del Tar Lombardia che con una recente sentenza ha annullato la deliberazione n. 363/2021 dell’Autorità di regolazione Arera.
“La norma regolatoria annullata disponeva a tutte le Regioni di definire alcuni impianti di gestione dei rifiuti come “minimi”, poiché funzionali alla chiusura del ciclo dei rifiuti urbani, in presenza di determinate condizioni di mercato previste dalla stessa norma – prosegue Maraschio - tale delibera prevedeva inoltre determinati meccanismi di calcolo per la definizione delle tariffe di accesso ai cosiddetti impianti minimi, sulla base di parametri trasparenti e costi efficienti. La Regione Puglia, come altre Regioni, ha applicato tale norma con deliberazione della giunta regionale n. 2251 del 30.12.2021 nei termini previsti dalla delibera Arera sovraordinata, individuando quali impianti minimi gli impianti di recupero Forsu, gli impianti di recupero con valorizzazione energetica e le discariche”.
“La Regione Puglia procederà alla valutazione delle necessarie determinazioni conseguenti all’annullamento della delibera Arera, congiuntamente con le altre Regioni nei tavoli istituzionali nazionali, adottando tutte le misure utili e necessarie a tutelare le comunità locali nel perseguimento degli obiettivi fissati in materia di gestione dei rifiuti urbani. Continuano dunque le attività avviate dalla Regione e dai Comuni pugliesi nel percorso di attuazione delle politiche ambientali, improntate all’economia circolare, nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Piano che restano immutati. Si respingono, dunque, le interpretazioni strumentali e irrealistiche comunicate da alcuni gruppi politici, che correlano in modo improprio la sentenza all’annullamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani”.
“La norma regolatoria annullata disponeva a tutte le Regioni di definire alcuni impianti di gestione dei rifiuti come “minimi”, poiché funzionali alla chiusura del ciclo dei rifiuti urbani, in presenza di determinate condizioni di mercato previste dalla stessa norma – prosegue Maraschio - tale delibera prevedeva inoltre determinati meccanismi di calcolo per la definizione delle tariffe di accesso ai cosiddetti impianti minimi, sulla base di parametri trasparenti e costi efficienti. La Regione Puglia, come altre Regioni, ha applicato tale norma con deliberazione della giunta regionale n. 2251 del 30.12.2021 nei termini previsti dalla delibera Arera sovraordinata, individuando quali impianti minimi gli impianti di recupero Forsu, gli impianti di recupero con valorizzazione energetica e le discariche”.
“La Regione Puglia procederà alla valutazione delle necessarie determinazioni conseguenti all’annullamento della delibera Arera, congiuntamente con le altre Regioni nei tavoli istituzionali nazionali, adottando tutte le misure utili e necessarie a tutelare le comunità locali nel perseguimento degli obiettivi fissati in materia di gestione dei rifiuti urbani. Continuano dunque le attività avviate dalla Regione e dai Comuni pugliesi nel percorso di attuazione delle politiche ambientali, improntate all’economia circolare, nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Piano che restano immutati. Si respingono, dunque, le interpretazioni strumentali e irrealistiche comunicate da alcuni gruppi politici, che correlano in modo improprio la sentenza all’annullamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani”.
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