ROMA - La parlamentare di Fratelli d'Italia e sottosegretaria al ministero dell'Università Augusta Montaruli si è dimessa dal suo incarico, dopo la condanna definitiva per l'uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte negli anni dal 2010 al 2014.
Ho deciso di dimettermi dall'incarico di Governo per difendere le istituzioni certa della mia innocenza", ha affermato l'esponente di Fratelli d'Italia, in una lunga lettera in cui annuncia le sue dimissioni. "Mi riservo di valutare l'opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Ho creduto, credo e continuerò a credere nella Magistratura. Ho la serenità di poter dire che non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche né altro danno alla pubblica amministrazione e ai cittadini - ha commentato ancora Montaruli - Anche da un punto di vista istituzionale ho provveduto a partire dal 2012 ad autoescludermi da ogni candidatura per ben cinque anni ed in ogni caso fino alla prima sentenza di assoluzione".
"Ho la serenità di poter dire che non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche né altro danno alla pubblica amministrazione e ai cittadini", ha scritto Montaruli, sostenendo che "niente peraltro è mai stato nascosto ed infatti il processo che mi ha visto parte si fonda sostanzialmente su rendicontazioni debitamente consegnate quando ancora nessuno era ancora neppure indagato. Anche da un punto di vista istituzionale ho provveduto a partire dal 2012 ad autoescludermi da ogni candidatura per ben cinque anni ed in ogni caso fino alla prima sentenza di assoluzione".
"Ha finalmente fine un processo che è durato ben undici anni, per fatti che risalgono a 13 anni fa, articolato in cinque gradi di giudizio, con un'assoluzione piena in primo grado ed un esito ieri contrario. Mi riservo di valutare l'opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea", ha affermato Montaruli nella lettera.
Ho deciso di dimettermi dall'incarico di Governo per difendere le istituzioni certa della mia innocenza", ha affermato l'esponente di Fratelli d'Italia, in una lunga lettera in cui annuncia le sue dimissioni. "Mi riservo di valutare l'opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Ho creduto, credo e continuerò a credere nella Magistratura. Ho la serenità di poter dire che non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche né altro danno alla pubblica amministrazione e ai cittadini - ha commentato ancora Montaruli - Anche da un punto di vista istituzionale ho provveduto a partire dal 2012 ad autoescludermi da ogni candidatura per ben cinque anni ed in ogni caso fino alla prima sentenza di assoluzione".
"Ho la serenità di poter dire che non ho causato alcun ammanco alle casse pubbliche né altro danno alla pubblica amministrazione e ai cittadini", ha scritto Montaruli, sostenendo che "niente peraltro è mai stato nascosto ed infatti il processo che mi ha visto parte si fonda sostanzialmente su rendicontazioni debitamente consegnate quando ancora nessuno era ancora neppure indagato. Anche da un punto di vista istituzionale ho provveduto a partire dal 2012 ad autoescludermi da ogni candidatura per ben cinque anni ed in ogni caso fino alla prima sentenza di assoluzione".
"Ha finalmente fine un processo che è durato ben undici anni, per fatti che risalgono a 13 anni fa, articolato in cinque gradi di giudizio, con un'assoluzione piena in primo grado ed un esito ieri contrario. Mi riservo di valutare l'opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea", ha affermato Montaruli nella lettera.