1 marzo '53, Bari accolse i caduti di Cefalonia


NICOLA ZUCCARO
- Domenica 1 marzo 1953. Provenienti da Cefalonia, dove furono fucilati 10 anni prima dalle truppe della Germania Nazista, quale ex alleato dall'8 settembre 1943, giunsero a bordo di Nave "Stromboli" al Porto di Bari le salme dei 60 militari italiani appartenenti alla Divisione Acqui. 

Allo sbarco presenziarono il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e i Vicepresidenti delle due Camere. Il capo dello Stato raggiunse lo scalo portuale barese alle ore 9.55 e presenziò, in piedi e a capo scoperto, alla collocazione delle bare sugli autocarri dell'Esercito. 

Dopo questo momento, accompagnato dalle autorità civili e militari, Einaudi partecipò al corteo funebre e di trasferimento dei feretri in Piazza della Prefettura per presenziare alla solenne cerimonia di commemorazione. 

Dalla tribuna d'onore collocata di fronte al palazzo del Governo, Einaudi ascoltò il discorso del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Onorevole Piccioni che, in rappresentanza del Governo, ricordò l'eroico sacrificio dei 360 Ufficiali e dei 5000 soldati appartenenti alla Divisione Acqui. 

Dopo il successivo minuto di raccoglimento e la benedizione dell'Ordinario militare, delle casse contenenti le reliquie da parte dell'Ordinario militare d'Italia, l'autocolonna proseguì verso il Cimitero Monumentale di Bari per la loro temporanea conservazione nel rispettivo ossario e in attesa della loro definitiva sepoltura presso il nascente Sacrario dei Caduti d'Oltremare. 

Settant'anni dopo, il ricordo di questo avvenimento è conservato negli Archivi dell'Istituto Luce con l'edizione del rotocalco cinegiornalistico Settimana Incom, trasmesso e diffuso a partire dal 6 marzo 1953.

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