BARI - Portando il saluto dell'intera assemblea legislativa pugliese, la presidente Loredana Capone ha detto:
“Mi auguro che questo importante anniversario segni contemporaneamente il nostro più sincero ringraziamento a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che ogni giorno dedica la propria vita al lavoro, e un rinnovato impegno affinché i problemi che verifichiamo come Istituzioni, e come cittadini, trovino al più presto soluzione, approfittando anche delle risorse che in questo momento sono stanziate a favore del nostro Paese”.
Così la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, in apertura della cerimonia per i 206 anni della Polizia Penitenziaria, celebrata nell’Agorà di via Gentile, alla presenza del viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.
“La Polizia penitenziaria – ha aggiunto - è un presidio fondamentale per i nostri Istituti. Perché garantisce la sicurezza delle detenute e dei detenuti e perché fa sì che le regole che la nostra Costituzione ha introdotto a difesa di tutti i cittadini siano effettivamente rispettate. Un presidio che ci consente di avere la garanzia che la pena assolva davvero all’esigenza di rieducazione e riabilitazione. Incontro abitualmente le direttrici e i direttori degli Istituti penitenziari pugliesi e, purtroppo, la carenza strutturale degli edifici e di personale, insieme al sovraffollamento (ci sono 9mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili), rappresentano un ostacolo importante a questo obiettivo che, invece, resta prioritario nell’esecuzione della pena. Sono troppi, ancora, i casi di suicidio: 84, nel 2022, nelle carceri italiane, mai così tanti, mentre troppo pochi sono ancora i percorsi di reinserimento e di sostegno psicologico”.
“Il Consiglio regionale della Puglia, – ha concluso – su mia richiesta e grazie all’aiuto prezioso del garante regionale delle persone private della libertà personale, Piero Rossi, si è fatto promotore di una serie di tavoli tecnici con le direttrici e i direttori degli Istituti di pena, i magistrati di sorveglianza, il provveditore regionale, l’assessore regionale alla sanità Rocco Palese, l’associazione Antigone, cercando di intervenire anche sotto il profilo sanitario. Tutte le condizioni di sicurezza devono essere rispettate, insieme alla dignità di ciascuna e ciascuno, è questo il compito delle istituzioni. Per questa ragione rivolgo un appello al Governo perché rafforzi il personale impiegato e, al contempo, possa incidere effettivamente sul miglioramento degli edifici, perché la dignità del lavoro si esercita così: con la qualità dell’ospitalità che viene garantita a chi quel lavoro deve rendere”.
“La Polizia penitenziaria – ha aggiunto - è un presidio fondamentale per i nostri Istituti. Perché garantisce la sicurezza delle detenute e dei detenuti e perché fa sì che le regole che la nostra Costituzione ha introdotto a difesa di tutti i cittadini siano effettivamente rispettate. Un presidio che ci consente di avere la garanzia che la pena assolva davvero all’esigenza di rieducazione e riabilitazione. Incontro abitualmente le direttrici e i direttori degli Istituti penitenziari pugliesi e, purtroppo, la carenza strutturale degli edifici e di personale, insieme al sovraffollamento (ci sono 9mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili), rappresentano un ostacolo importante a questo obiettivo che, invece, resta prioritario nell’esecuzione della pena. Sono troppi, ancora, i casi di suicidio: 84, nel 2022, nelle carceri italiane, mai così tanti, mentre troppo pochi sono ancora i percorsi di reinserimento e di sostegno psicologico”.
“Il Consiglio regionale della Puglia, – ha concluso – su mia richiesta e grazie all’aiuto prezioso del garante regionale delle persone private della libertà personale, Piero Rossi, si è fatto promotore di una serie di tavoli tecnici con le direttrici e i direttori degli Istituti di pena, i magistrati di sorveglianza, il provveditore regionale, l’assessore regionale alla sanità Rocco Palese, l’associazione Antigone, cercando di intervenire anche sotto il profilo sanitario. Tutte le condizioni di sicurezza devono essere rispettate, insieme alla dignità di ciascuna e ciascuno, è questo il compito delle istituzioni. Per questa ragione rivolgo un appello al Governo perché rafforzi il personale impiegato e, al contempo, possa incidere effettivamente sul miglioramento degli edifici, perché la dignità del lavoro si esercita così: con la qualità dell’ospitalità che viene garantita a chi quel lavoro deve rendere”.
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