BERGAMO - L'inverno 2022-2023 è stato mediamente più caldo del normale, anche in modo considerevole. Secondo infatti i dati ISAC-CNR a livello nazionale, considerando il trimestre dicembre-gennaio-febbraio, la temperatura complessiva è risultata di 1.21°C sopra la media trentennale 1991-2020. L'inverno 2022-2023 si piazza così al quinto posto tra i più caldi dal 1800 ad oggi; al primo posto resta l'inverno 2006-2007 con un'anomalia di 1.76°C. Entrando più nel dettaglio a macroarea, l'anomalia maggiore riguarda il Nord con uno scarto rispetto alla media che sale a 1.38°C (piazzandosi così al quarto posto tra i più caldi per quanto riguarda le regioni settentrionali); al Centro e al Sud l'anomalia risulta rispettivamente di 1.09°C e 1.10°C.
LE ANOMALIE MAGGIORI AL NORD, COLPA ANCHE DELL’ANTICICLONE – “In generale in un segnale di fondo comunque più caldo per tutti, spicca ancora una volta il Nord anche in virtù di una circolazione atmosferica spesso bloccata con l'anticiclone a ovest del Continente che ha pilotato masse d'aria ulteriormente calda verso le regioni settentrionali” – spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara – “non sono mancate occasionali irruzioni fredde dal Nordest Europa che hanno interessato soprattutto il Centrosud, ma si è trattato di episodi minoritari fine a sé stessi, con la prevalenza di temperature comunque sopra la media. Da notare come questo 'muro anticiclonico' sull'Atlantico sia stato responsabile di un ulteriore aggravio delle condizioni siccitose non solo sul Nord Italia, ma anche su gran parte degli Stati centro-occidentali europei, primo su tutti la Francia (dove non ha piovuto per 32 giorni consecutivi a livello nazionale). Va inoltre ricordato che situazioni anticicloniche di blocco di questo tipo si sono già verificate in passato, ma nell'attuale contesto di cambiamento climatico gli effetti dell'alta pressione risultano ulteriormente esacerbati e potenziati.”
CONSIDERAZIONE SULLE PIOGGE – “Per quanto riguarda le precipitazioni, se al Nord sono state ancora una volta purtroppo assai risicate, la stessa cosa non si può dire per diverse aree del Centrosud dove a tratti è piovuto anche in modo significativo” – prosegue Ferrara di 3bmeteo.com - “Questo fatto, per quanto possa sembrare apparentemente paradossale, in realtà è consistente con il posizionamento anomalo e perseverante dell'alta pressione sul centro-ovest Europa, che ha favorito così la reiterata formazione di depressioni tra Nord Africa e basso Mediterraneo. Un'ulteriore caso che ci mostra che non vale necessariamente l'equazione global warming=siccità: mentre per le temperature è appurato un generale inesorabile rialzo, la situazione si complica quando si entra nel campo delle precipitazioni, strettamente correlate a dove colpiscono le perturbazione”.
ARRIVA QUALCHE PIOGGIA NEI PROSSIMI GIORNI, MA NORD SEMPRE AI MARGINI – “Nei prossimi giorni le correnti atlantiche porteranno qualche pioggia, in particolare venerdì quando sono previsti anche rovesci e temporali sparsi ma ancora una volta soprattutto al Centrosud; idem nel weekend. Il Nord ancora una volta risulterà ai margini con precipitazioni più occasionali e ulteriore aggravio delle condizioni siccitose. Qualche pioggia più importante potrebbe arrivare la prossima settimana, ma rimane una ipotesi tutt’altro che definitiva” – concludono da 3bmeteo.com.
LE ANOMALIE MAGGIORI AL NORD, COLPA ANCHE DELL’ANTICICLONE – “In generale in un segnale di fondo comunque più caldo per tutti, spicca ancora una volta il Nord anche in virtù di una circolazione atmosferica spesso bloccata con l'anticiclone a ovest del Continente che ha pilotato masse d'aria ulteriormente calda verso le regioni settentrionali” – spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara – “non sono mancate occasionali irruzioni fredde dal Nordest Europa che hanno interessato soprattutto il Centrosud, ma si è trattato di episodi minoritari fine a sé stessi, con la prevalenza di temperature comunque sopra la media. Da notare come questo 'muro anticiclonico' sull'Atlantico sia stato responsabile di un ulteriore aggravio delle condizioni siccitose non solo sul Nord Italia, ma anche su gran parte degli Stati centro-occidentali europei, primo su tutti la Francia (dove non ha piovuto per 32 giorni consecutivi a livello nazionale). Va inoltre ricordato che situazioni anticicloniche di blocco di questo tipo si sono già verificate in passato, ma nell'attuale contesto di cambiamento climatico gli effetti dell'alta pressione risultano ulteriormente esacerbati e potenziati.”
CONSIDERAZIONE SULLE PIOGGE – “Per quanto riguarda le precipitazioni, se al Nord sono state ancora una volta purtroppo assai risicate, la stessa cosa non si può dire per diverse aree del Centrosud dove a tratti è piovuto anche in modo significativo” – prosegue Ferrara di 3bmeteo.com - “Questo fatto, per quanto possa sembrare apparentemente paradossale, in realtà è consistente con il posizionamento anomalo e perseverante dell'alta pressione sul centro-ovest Europa, che ha favorito così la reiterata formazione di depressioni tra Nord Africa e basso Mediterraneo. Un'ulteriore caso che ci mostra che non vale necessariamente l'equazione global warming=siccità: mentre per le temperature è appurato un generale inesorabile rialzo, la situazione si complica quando si entra nel campo delle precipitazioni, strettamente correlate a dove colpiscono le perturbazione”.
ARRIVA QUALCHE PIOGGIA NEI PROSSIMI GIORNI, MA NORD SEMPRE AI MARGINI – “Nei prossimi giorni le correnti atlantiche porteranno qualche pioggia, in particolare venerdì quando sono previsti anche rovesci e temporali sparsi ma ancora una volta soprattutto al Centrosud; idem nel weekend. Il Nord ancora una volta risulterà ai margini con precipitazioni più occasionali e ulteriore aggravio delle condizioni siccitose. Qualche pioggia più importante potrebbe arrivare la prossima settimana, ma rimane una ipotesi tutt’altro che definitiva” – concludono da 3bmeteo.com.