BARI - Ancora un caso di estorsione dal Barese. I Carabinieri della Stazione di Bari Santo Spirito, supportati da militari del Nucleo Cinofili di Modugno (BA) e dai Reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di 3 soggetti (S.N. 31enne, M.A. 46enne e D.V.R. 19enne), indagati a vario titolo di “tentata estorsione continuata in concorso” e “cessione aggravata di sostanze stupefacenti”.
L’odierno provvedimento scaturisce dalla denuncia di estorsione presentata nel gennaio 2022 da un medico 31enne residente nel capoluogo, il quale aveva denunciato di subire da alcune settimane unitamente alla compagna minacce di morte da sconosciuti che si erano presentati nei pressi delle rispettive abitazioni, oltre a reiterate intimidazioni da S.N., all’epoca ristretto per altra causa presso la casa di reclusione di Rossano (RS).
In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), il detenuto, dopo aver visionato un video diffuso su “Tik Tok” dalla fidanzata che riprendeva i momenti di una serata danzante trascorsa a Bari tra la donna ed il medico, aveva più volte inviato dalla casa di reclusione di Rossano messaggi e videochiamate alla vittima, minacciandola di morte oltre che di future aggressioni da parte di alcuni conoscenti. In seguito, come risarcimento per l’affronto subito, il 31enne aveva rivendicato il pagamento di 10.000 euro, poi sceso a 2.500 euro, richiedendo in alternativa la consegna di orologi da polso di pregio o della sua autovettura.
In tale contesto, dopo aver impartito al cellulare indicazioni alla madre M.A. e al fratello minorenne di 15 anni, il 23 gennaio 2023 i militari della citata Stazione e del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari San Paolo avevano arrestato in flagranza la madre e deferito in stato di libertà il minorenne per il reato di “estorsione aggravata”, poiché sopresi dai militari impegnati in uno specifico servizio di osservazione dopo aver ricevuto dal medico un’indebita somma di denaro frutto di estorsione.
I successivi approfondimenti investigativi condotti sul cellulare sequestrato alla 46enne hanno consentito di documentare che, malgrado la detenzione in atto, nel dicembre 2021, in due occasioni, S.N. aveva richiesto ai due parenti di acquistare della sostanza stupefacente del tipo “hashish” da alcuni conoscenti di Bari e che gli stessi familiari, con la complicità di D.V.R., avevano poi confezionato la droga occultandola all’interno di un barattolo in vetro per sughi pronti, il tutto confezionato all’interno di una scatola, consegnata successivamente al familiare detenuto durante un colloquio e, in altra occasione, mediante spedizione per posta.
Dopo le formalità di rito, il S.N. è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere, notificata presso la casa circondariale di Avellino ove era attualmente detenuto, M.A. alla misura degli arresti domiciliari, mentre D.V.R. all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
L’odierno provvedimento scaturisce dalla denuncia di estorsione presentata nel gennaio 2022 da un medico 31enne residente nel capoluogo, il quale aveva denunciato di subire da alcune settimane unitamente alla compagna minacce di morte da sconosciuti che si erano presentati nei pressi delle rispettive abitazioni, oltre a reiterate intimidazioni da S.N., all’epoca ristretto per altra causa presso la casa di reclusione di Rossano (RS).
In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), il detenuto, dopo aver visionato un video diffuso su “Tik Tok” dalla fidanzata che riprendeva i momenti di una serata danzante trascorsa a Bari tra la donna ed il medico, aveva più volte inviato dalla casa di reclusione di Rossano messaggi e videochiamate alla vittima, minacciandola di morte oltre che di future aggressioni da parte di alcuni conoscenti. In seguito, come risarcimento per l’affronto subito, il 31enne aveva rivendicato il pagamento di 10.000 euro, poi sceso a 2.500 euro, richiedendo in alternativa la consegna di orologi da polso di pregio o della sua autovettura.
In tale contesto, dopo aver impartito al cellulare indicazioni alla madre M.A. e al fratello minorenne di 15 anni, il 23 gennaio 2023 i militari della citata Stazione e del Nucleo Operativo della Compagnia di Bari San Paolo avevano arrestato in flagranza la madre e deferito in stato di libertà il minorenne per il reato di “estorsione aggravata”, poiché sopresi dai militari impegnati in uno specifico servizio di osservazione dopo aver ricevuto dal medico un’indebita somma di denaro frutto di estorsione.
I successivi approfondimenti investigativi condotti sul cellulare sequestrato alla 46enne hanno consentito di documentare che, malgrado la detenzione in atto, nel dicembre 2021, in due occasioni, S.N. aveva richiesto ai due parenti di acquistare della sostanza stupefacente del tipo “hashish” da alcuni conoscenti di Bari e che gli stessi familiari, con la complicità di D.V.R., avevano poi confezionato la droga occultandola all’interno di un barattolo in vetro per sughi pronti, il tutto confezionato all’interno di una scatola, consegnata successivamente al familiare detenuto durante un colloquio e, in altra occasione, mediante spedizione per posta.
Dopo le formalità di rito, il S.N. è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere, notificata presso la casa circondariale di Avellino ove era attualmente detenuto, M.A. alla misura degli arresti domiciliari, mentre D.V.R. all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.