Concerto a Marchione, Santa Fizzarotti Selvaggi: "Musica unisce popoli, civiltà e generazioni"


BARI - Sabato 18 marzo ore 18, nel Castello di Marchione, dimora appartenuta in passato al principe Fabio Tomacelli Filomarino, avrà luogo un concerto speciale organizzato dall’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus Sezione di Bari e dalla responsabile Grazia Andidero con la Vice Presidente nazionale Santa Fizzarotti Selvaggi.

E a Santa Fizzarotti Selvaggi chiediamo:

Come nasce l’idea di questo Concerto?

Nasce dalla ferma convinzione che la Musica, in qualche modo anche se armonie e suoni sono differenti, unisce i popoli, le civiltà, le generazioni.

Certo, una tragedia immane non solo in quanto tale, ma perché ancora il mondo non è una vera famiglia umana fondata sull’amore, la reciprocità positiva dei sentimenti, il sostegno, l’umanità intesa come sentirsi tutti fratelli, figli di Madre Terra: non possiamo ignorare che è necessario farsi toccare il cuore e la mente per poter davvero dialogare con l’Altro ed essere efficaci nel porgere il nostro aiuto.

Cosa pensa lei del Mediterraneo oggi?

Per meglio riconoscere le radici della nostra identità è necessario riconsiderare il senso della cultura dell’Occidente e del suo sguardo: innanzitutto dobbiamo ricordare che la cultura nasce sempre da una pluralità di popoli, e nel nostro caso è scaturita dalla contaminazione di tante forme, di tanti linguaggi e di tante esperienze diverse sin dalle prime iscrizioni sumeriche. Benedetto XVI ci ha invitato a riflettere che «l’Europa non è un continente definibile in termini soltanto geografici, ma è invece un concetto culturale e storico». 

Nel Mediterraneo si è creata quella particolare condizione che ha determinato la nascita del logos dell’Occidente, che, pur generato dall’insieme delle tradizioni ellenistiche, ebraico-cristiane, ha però ritenuto di poter essere l’unico modo di vedere il mondo oltre che di avere uno sguardo interpretativo assoluto della realtà. Ma “logos “ nell’etimo vuol dire "relazione"… E se trattasi di “relazione“ circoscritta a gruppi non dimentichiamo che i rancori e i risentimenti operano nell’inconscio determinando anche a distanza gravi problemi con l’emergere di conflitti e sofferenze.

Spesso lei sostiene che la creazione di “terze terre” possa facilitare il vero incontro con l’Altro? In queste “ terze terre” è contemplata la musica“?

Si, assolutamente. La musica nasce, dicono le Scritture Sacre dell’India, “dal nulla delle cose, da un mondo originario in cui ‘Dio era la melodia e la melodia era Dio’”. Non si tratta di essere fideistici, ognuno cerca se stesso lungo vari sentieri e fuor di metafora significa che abbiamo i una unica origine, siamo fatti tutti della stessa sostanza, siamo vibrazioni, note musicali e insieme a tutte le cose visibili e invisibili formiamo il grande concerto dell’esistenza sl di là di ogni tempo .

In questo Concerto dedicato a Ludwig van Beethoven affidato alle meravigliose mani del noto pianista Maurizio Zaccaria che insieme a Francesco Lomuscio, eseguira’ le Sinfonie VI e VII ha avuto posto anche la poesia a cura di Pippo Casamassima e la danza con Maria Cristina Sabatini.

Lei sempre cerca di fondere i linguaggi… perché ?

- Musica e parola hanno la stessa origine, si incontrano sin dall’alba dei secoli. Si tratta forse dell’antica voce della madre – quella voce familiare ascoltata come suono già nel grembo materno dove danziamo per la prima volta nel liquido amniotico .Il corpo vibra di suoni , parole, diviene leggero come il vento nell’ atto della dahza : Non è il corpo che danza,o suona o canta o parla: è la nostra anima. L’anima di tutti, l’”anima mundi” in cui ritrovarci e conoscere la nostra.

Quali poesie?

Di Orazio, per ricordare Cutro, con la sua “ Nave, che nuove onde porterannoancora al largo: come manovri?”, Johan Wolfgang von GOETHE perché Beethoven ebbe a musicare alcune sue liriche, F. Shiller, Betelgeuse…

E le danze? 

Maria Cristina Sabatini proporrà una danza del tutto inedita insieme ad altre danze note.

Come Sezione di Bari dell’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus vi dedicate a molti progetti?

Si, abbiamo una ampia programmazione, come del resto in tutto il territorio nazionale, con progetti che scaturiscono dalle varie istanze del territoro e oltre. Gemellaggi e protocolli di intesa, lavoro in rete con altre Associazioni sono un modo per poter ottimizzare i percorsi.

La nostra è una Associazione fondata da donna Mila Brachetti Peretti, con un gruppo di donne, Infermiere Volontarie CRI non attive, aperta a tutti coloro che condividono gli ideali dei valori umanitari. Una Associazione, se pur istituita nel 2014, pone le sue radici nella storia d’ Italia . Una grande storia di donne.

Avete progetti anche oltre il territorio nazionale?

Si. Stiamo in qualche modo contribuendo a portare sollievo a condizioni di grave disagio in un villaggio del Centro della Costa d’ Avorio. Ma ci occupiamo di istituti religiosi, di formazione a vari livelli, eventi culturali al fine di facilitare il libero pensiero e così via…

Perché avete scelto proprio la vigilia della ricorrenza di San Giuseppe ?

Dal grembo dell’inverno rinasce la nuova stagione e noi speriamo in una nuova luce sul mondo . Giunge primavera e nuove fecondità : e poi abbiamo scelto la vigilia di San Giuseppe perché egli è stato e’ l’esempio di una genitorialita che prescinde dai vincoli di sangue. È una genitorialita ampia come quella che dovrebbe essere testimoniata dalie Associazioni di Volontariato e non solo…

La musica, le arti in tutto questo?

Le Arti sono una ‘voce” che è “corpo”, sostegno e contenimento delle primitive angosce di frantumazione dell’Io. In tal senso sono “catartiche“ purificatrici e risanatrici dei più profondi conflitti: sono svelamento. Il suono è colore, immagine e parola, il ritmo si confonde con il respiro individuale e universale: il nostro cuore infatti batte all’unisono con il cuore dell’Altro all’interno dello stesso destino. Ed è così che il corpo e l’anima di tutti gli esseri umani suonano, vibrano, sognano universi perduti mentre immaginano mondi futuri.