Covid, Fontana contro Crisanti: "Basta apparizioni in tv"

BERGAMO - Atti dell'inchiesta sul Covid a Bergamo: dalle chat tra esperti e amministratori nei primi giorni cruciali della pandemia traspare il caos nei palazzi romani e nelle regioni più colpite, come la Lombardia. Il 15 marzo 2020, in pieno lockdown, Ranieri Guerra, allora numero due dell'Oms commentava via Whatsapp con Silvio Berusaferro, presidente dell'Iss a cui aveva chiesto se fosse vera la decisione "di fare tamponi a tutti a tappeto".

Nella chat, agli atti dell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid in Val Seriana, Brusaferro rispondeva a Guerra: "No è che ognuno va per conto suo". E il direttore vicario dell'Oms rassicurava: "ho parlato con Galli, poi, e gli ho detto di desistere dal proporre scemenze come tamponi per tutti... ha convenuto, spero...".

Il governatore Fontana intanto attacca il virologo Crisanti: "La Procura di Bergamo ha il dovere di diffidare il proprio consulente" da continue apparizioni in tv.

"Dire siamo tutti assolti, va tutto bene secondo me significa aprire la strada a una situazione di impreparazione la prossima volta": così ha detto Andrea Crisanti, autore della perizia fatta per la Procura di Bergamo che ha aperto l'inchiesta sulla gestione del Covid, "Chiudere gli occhi a un disastro - ha sottolineato a Mezz'ora in più - significa aprire la strada a un altro disastro".

Nell'emergenza Covid "ci sono Paesi che hanno fatto benissimo. Questo non vuol dire che chi ha fatto male è colpevole perché un errore non è colpa e io non ho fatto nessun atto d'accusa nella perizia".

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