TARANTO - “Sono stato solamente fortunato, queste sono le cose che riesco a dire seriamente”. A parlare ai microfoni de La Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotto da Alberto Matano, è il ragazzo che ha appiccato il fuoco per il falò abusivo di San Giuseppe nel quartiere Tamburi di Taranto, falò che ha prodotto una esplosione così violenta da causare diversi feriti, tra cui alcuni minorenni. “Sono rimasto traumatizzato, è stata una cosa molto brutta” ha proseguito il giovane.
“Appena l’ho acceso ho visto solamente una cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra. Io ho detto solamente una frase: ‘sono morto’. Ho visto fuoco da tutte le parti, bambini che gridavano, ragazzi che gridavano. E poi è venuto un ragazzo incontro a me, mi ha preso e poi non ho capito più niente”.
Al giovane, che è minorenne, è stato poi chiesto da quanto tempo programmavano questo falò: “Un mese, due mesi, tre mesi. Sono stati giorni lavorativi”. E a chi gli chiede se il falò fosse autorizzato risponde: “No, da nessuna parte. Era una cosa nostra, è sempre una tradizione, la dovevamo rispettare, poi soprattutto per le persone che ci venivano a guardare. Soprattutto ieri stava il macello di persone. Abbiamo una denuncia, è stato schedato papà, sicuramente pagheremo i danni di tutte le palazzine e delle macchine che sono state qua e si sono rotte. Non lo rifarei mai”.