Il fondo di Liliana Betti (1937-1998), illustre scrittrice adrense, una fra le più importanti figure del cinema italiano del Novecento, legata a Federico Fellini da un lungo sodalizio professionale ed umano, si aggiunge alla collezione del Fellini Museum di Rimini.
Dieci anni dopo la scomparsa della Betti, che collaborò per diversi anni col grande regista affiancandolo sul set, nelle vesti prima di segretaria di produzione, poi di assistente alla regia in occasione della lavorazione di quasi tutti i suoi capolavori, venne allestita, al Teatro dei Filodrammatici di Milano, una mostra con un centinaio di disegni inediti di Federico Fellini provenienti dal fondo personale della scrittrice.
Nel 2020 sulla richiesta di esportazione di questo stesso fondo il Ministero della Cultura ha esercitato il diritto di acquisto coattivo con destinazione il costituendo Fellini Museum di Rimini ed oggi grazie all’approvazione da parte della Giunta si perfeziona la convenzione di deposito con la Direzione regionale Musei Emilia-Romagna.
“L’acquisizione da parte del Ministero della Cultura di questo fondo e la sua successiva consegna al Fellini Museum, - commenta Giorgio Cozzolino, Direttore regionale musei Emilia-Romagna, - è un atto dovuto alla città di Rimini che ha dato i natali ad uno dei più grandi registi della storia del cinema e che grazie alla realizzazione di un museo a lui dedicato mantiene viva la memoria del grande Maestro, ideatore di film di fama internazionale, narratore originalissimo dell'Italia del suo tempo”.
Il fondo è composto per la precisione di 109 disegni autografi e di 7 cartoline postali, alcune contenenti disegni, sempre a firma del Maestro, che risalgono al periodo in cui Betti collaborò con Fellini, dalla metà degli anni Sessanta fino al film La città delle donne del 1980. Una trentina sono caricature della stessa Betti e diversi sono i ritratti di collaboratori e bozzetti di personaggi per film, notevoli quelli per Il Casanova, La città delle donne e I clowns. Nel suo insieme questa collezione forma una testimonianza di eccezionale interesse per la conoscenza della vicenda artistica di Fellini e un’ulteriore riprova dell’enorme importanza che aveva il disegno nel suo processo creativo.
“La raccolta Betti rappresenta una testimonianza straordinaria del processo ideativo del Maestro – commenta il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad - e l’acquisizione di questo deposito va nella direzione di fare sempre più del Fellini Museum un centro di interesse mondiale per tutto ciò che riguarda l’analisi dell’opera di Fellini e, allo stesso tempo, un polo culturale della raccolta di materiali inediti riguardanti le tematiche, le poetiche, le ossessioni artistiche, l’eredità di Federico Fellini attraverso materiali documentari di diverso tipo: i film naturalmente e insieme a questi i disegni, le sceneggiature, gli epistolari, spartiti, oggetti di scena, costumi, a documentare attraverso più livelli di lettura e di approfondimento l’originalità e visionarietà felliniana”.
La raccolta Betti va ad aggiungersi all’archivio del Fellini Museum di Rimini insieme ai fondi di altri importanti collaboratori del Maestro riminese come i fratelli Geleng, Norma e Rita Giacchero e Ennio Flaiano dove tra l’altro è conservato anche il manoscritto dei due album che compongono Il libro dei sogni.