La pandemia ucraina


EDOARDO GIACOVAZZO -
Restrizioni, mascherine e green pass non ci sono piu’ nelle nostre vite, ma chiusa quella buca ora se n’e’ aperta un’altra, e questa e’ una voragine: “la guerra in Ucraina”. E’ una nuova “pandemia” post virus che ha una veste completamente diversa: economica, energetica e alimentare.

Il Covid-19 ha accelerato “positivamente” questa la crisi economica che adesso si e’ rivelata come uno scontro armato. Dopo più di un anno non solo ci sono le carenze mediche, alimentari e tecnologiche sulle nostre spalle, ma soprattutto rincari ed inquinamento.

Si parlava tanto di ecologia, sostenibilita’ post pandemia, invece stiamo andando verso l’ esatto opposto, con un maggior uso di petrolio, derivati (benzine, gasolio, solventi, cherosene, oli lubrificanti, catrame) e carbone.

I rincari sono all’ ordine del giorno nei carrelli della spesa alimentare, tutto costa di più: medicine, tecnologia, energia, trasporti e tutto quello che ne segue.

I farmacisti lamentano la grave carenza dei medicinali che scarseggiano sempre di piu’ e spesso le terapie non posso essere seguite o neanche iniziate.

Soluzione? Come sempre sono le scelte politiche che fanno la differenza, ma in un mondo in cui e’ il mercato globalizzato a decidere come la vita delle persone deve andare. Siamo schiavi di questo sistema.

E’ la nuova pandemia economica, e’ l’ inizio della crisi di questa societa’ globalizzata che forse ha bisogno di essere rifondata. La guerra rappresenta solo l’ apice di questo iceberg, ma la vera domanda è: dov’è finita la diplomazia?

All’ inizio del conflitto si notavano spiragli di negoziati, ma in poco tempo sono sfumati via con il vento, senza lasciare traccia. Non credo che la colpa sia di una o di un’altra fazione, forse di entrambe, e, come spesso si dice, “le cose si fanno in due”.

Gli interessi economici ormai comandano sulla razionalita’ umana portando alla follia, con una guerra che sembra non finire mai.

Quello che conta invece è che “non veniamo al mondo per lavorare o per accumulare ricchezza, ma per vivere. E di vita ne abbiamo solo una”. (J.M.)