MARTANO (LE) - Inaugurato questa mattina a Martano l’uliveto della memoria dedicato alle vittime di femminicidio. Le studentesse e gli studenti pugliesi hanno decorato il parco con palloncini bianchi e fiori di carta rossi per ricordare le donne e le bambine uccise da chi diceva di amarle. Ogni ulivo ha una targa munita di QR CODE collegato direttamente alla storia di ciascuna vittima di violenza perché la conoscenza dei fatti possa accrescere la consapevolezza tra i giovani che l’amore non è mai violento. Alla manifestazione organizzata dalle associazioni Astrea, Casa di Noemi e Olivami con la collaborazione dell’Unione Sportiva Lecce hanno partecipato i genitori, gli amici e gli amministratori dei paesi delle vittime insieme all’on. Saverio Congedo delegato dal Ministro Lollobrigida, l’on. Salvatore Di Mattina, la presidente del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone, il consigliere regionale Gianni De Blasi, la consigliera di Parità Mena Dantini, la consigliera Paola Povero.
I nomi delle vittime sono stati scanditi dai giovani presenti per testimoniare l’impegno del mondo della scuola al fenomeno del femminicidio: Noemi Durini, sedicenne di Specchia uccisa dal fidanzato, Melissa Bassi, la quindicenne di Mesagne uccisa nell'attentato alla Morvillo-Falcone di Brindisi; Graziella Mansi, la bimba di 8 anni di Andria bruciata viva da cinque ragazzi del posto, Donatella Miccoli, la trentanovenne di Novoli uccisa dal marito e padre dei suoi due figli. Giada e Alessio uccisi dal padre a Mesenzasa, Varese, Federica De Luca e il figlio Andrea uccisi a Taranto dal marito della donna e padre del piccolo, Teresa Russo uccisa dal marito a Trepuzzi, Raffaella Presta uccisa dal marito a San Donaci, Sonia Maggio uccisa a Minervino dall'ex fidanzato, Fiorenza De Luca uccisa dal compagno a Grottaglie, Sonia Marra scomparsa da Perugia e mai più ritrovata, Lauretta uccisa a 10 anni dal padre in provincia di Catania, Giordana di Stefano, Fabiana Luzzi bruciata viva a 16 anni, Desireè Mariottini violentata e uccisa dal branco a Roma, Jennifer Sterlecchini, Teresa Di Tondo uccisa dal marito a Trani ed anche il piccolo Stefano, 3 anni di Surbo, ucciso dal padre.
“Un’iniziativa lodevole, ha evidenziato l’onorevole Saverio Congedo, perché non dobbiamo considerare il femminicidio come un fenomeno di cronaca nera da delegare alla magistratura e alle forze dell’ordine in fase di repressione. Occorre invece una fase di prevenzione che deve essere partecipato dalle nuove generazioni perché non accada più. Ecco perché sono importanti iniziative come quella di oggi di sensibilizzazione verso le nuove generazioni. Purtroppo assistiamo ancora ed episodi gravissimi di femminicidio retaggio di una cultura arcaica superata e malata”.
E l’impegno del Governo è stato sottolineato anche dall’onorevole Salvatore Di Mattina: “il tema principale è sensibilizzare e guardare al futuro e noi stiamo cercando di farlo. E stata istituita in Parlamento una Commissione bicamerale con tutte le forze politiche per affrontare questo tema. Tanto c’è ancora tanto da fare in termini di prevenzione, di protezione, e di certezza della pena. Occorre far capire ai giovani che denunciare è fondamentale perchè attraverso la denuncia è possibile attivare tutti i meccanismi che consentono di scongiurare nuove vittime come il nuovo strumento in mano ai Questori che possono ammonire i presunti stalker”.
L’impegno della Regione Puglia è tutto rivolto alla formazione come ha spiegato la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone: “continuano ad esserci femminicidi, continuano ad esserci uomini che pensano di usare violenza sulle donne ogni qualvolta le donne non sono d’accordo con loro e pensano di farlo con chi gli è più vicino, con chi dicono di amare, con quelle persone che secondo loro hanno tradito. È un retaggio culturale gravissimo che dobbiamo abbattere così come dobbiamo abbattere il patriarcato. Tutti insieme. Ciascuna di noi deve agire all’interno della propria famiglia, cominciando dalle bambine e dai bambini per educarli al concetto di parità, di rispetto, ad esercitare ciascuno la propria libertà, le proprie idee e anche i propri sogni. È un diritto inalienabile di ciascuno. A questo ci dobbiamo educare tutti”.
L’uliveto della memoria diventerà un giardino didattico a disposizione degli istituti scolastici per attività di formazione e sensibilizzazione sul tema del rispetto delle donne. “È un simbolo della memoria viva e dell’impegno di cui tutti noi siamo portatori. Abbiamo voluto fortemente la presenza di tanti studenti perché la scuola contribuisce in maniera fondamentale nella crescita dei ragazzi e i fenomeni di violenza e discriminazione possono essere contrastati attraverso percorsi formativi nelle scuole, ha sottolineato Valentina Presicce presidente dell’associazione Astrea. L’uliveto sarà curato dall’associazione Olivami: “saremo lieti di ospitare le scuole che ne faranno richiesta, ha concluso Simone Chiriatti direttore della start up Olivami. L’uliveto è una via di conoscenza per i giovani. Ogni albero rappresenta una storia che se conosciuta può contribuire a formare una nuova comunità di donne e uomini consapevoli sul valore del rispetto dell’altro. Un parco che può essere implementato di nuovi alberi attraverso l’adozione di nuovi ulivi”
I nomi delle vittime sono stati scanditi dai giovani presenti per testimoniare l’impegno del mondo della scuola al fenomeno del femminicidio: Noemi Durini, sedicenne di Specchia uccisa dal fidanzato, Melissa Bassi, la quindicenne di Mesagne uccisa nell'attentato alla Morvillo-Falcone di Brindisi; Graziella Mansi, la bimba di 8 anni di Andria bruciata viva da cinque ragazzi del posto, Donatella Miccoli, la trentanovenne di Novoli uccisa dal marito e padre dei suoi due figli. Giada e Alessio uccisi dal padre a Mesenzasa, Varese, Federica De Luca e il figlio Andrea uccisi a Taranto dal marito della donna e padre del piccolo, Teresa Russo uccisa dal marito a Trepuzzi, Raffaella Presta uccisa dal marito a San Donaci, Sonia Maggio uccisa a Minervino dall'ex fidanzato, Fiorenza De Luca uccisa dal compagno a Grottaglie, Sonia Marra scomparsa da Perugia e mai più ritrovata, Lauretta uccisa a 10 anni dal padre in provincia di Catania, Giordana di Stefano, Fabiana Luzzi bruciata viva a 16 anni, Desireè Mariottini violentata e uccisa dal branco a Roma, Jennifer Sterlecchini, Teresa Di Tondo uccisa dal marito a Trani ed anche il piccolo Stefano, 3 anni di Surbo, ucciso dal padre.
“Un’iniziativa lodevole, ha evidenziato l’onorevole Saverio Congedo, perché non dobbiamo considerare il femminicidio come un fenomeno di cronaca nera da delegare alla magistratura e alle forze dell’ordine in fase di repressione. Occorre invece una fase di prevenzione che deve essere partecipato dalle nuove generazioni perché non accada più. Ecco perché sono importanti iniziative come quella di oggi di sensibilizzazione verso le nuove generazioni. Purtroppo assistiamo ancora ed episodi gravissimi di femminicidio retaggio di una cultura arcaica superata e malata”.
E l’impegno del Governo è stato sottolineato anche dall’onorevole Salvatore Di Mattina: “il tema principale è sensibilizzare e guardare al futuro e noi stiamo cercando di farlo. E stata istituita in Parlamento una Commissione bicamerale con tutte le forze politiche per affrontare questo tema. Tanto c’è ancora tanto da fare in termini di prevenzione, di protezione, e di certezza della pena. Occorre far capire ai giovani che denunciare è fondamentale perchè attraverso la denuncia è possibile attivare tutti i meccanismi che consentono di scongiurare nuove vittime come il nuovo strumento in mano ai Questori che possono ammonire i presunti stalker”.
L’impegno della Regione Puglia è tutto rivolto alla formazione come ha spiegato la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone: “continuano ad esserci femminicidi, continuano ad esserci uomini che pensano di usare violenza sulle donne ogni qualvolta le donne non sono d’accordo con loro e pensano di farlo con chi gli è più vicino, con chi dicono di amare, con quelle persone che secondo loro hanno tradito. È un retaggio culturale gravissimo che dobbiamo abbattere così come dobbiamo abbattere il patriarcato. Tutti insieme. Ciascuna di noi deve agire all’interno della propria famiglia, cominciando dalle bambine e dai bambini per educarli al concetto di parità, di rispetto, ad esercitare ciascuno la propria libertà, le proprie idee e anche i propri sogni. È un diritto inalienabile di ciascuno. A questo ci dobbiamo educare tutti”.
L’uliveto della memoria diventerà un giardino didattico a disposizione degli istituti scolastici per attività di formazione e sensibilizzazione sul tema del rispetto delle donne. “È un simbolo della memoria viva e dell’impegno di cui tutti noi siamo portatori. Abbiamo voluto fortemente la presenza di tanti studenti perché la scuola contribuisce in maniera fondamentale nella crescita dei ragazzi e i fenomeni di violenza e discriminazione possono essere contrastati attraverso percorsi formativi nelle scuole, ha sottolineato Valentina Presicce presidente dell’associazione Astrea. L’uliveto sarà curato dall’associazione Olivami: “saremo lieti di ospitare le scuole che ne faranno richiesta, ha concluso Simone Chiriatti direttore della start up Olivami. L’uliveto è una via di conoscenza per i giovani. Ogni albero rappresenta una storia che se conosciuta può contribuire a formare una nuova comunità di donne e uomini consapevoli sul valore del rispetto dell’altro. Un parco che può essere implementato di nuovi alberi attraverso l’adozione di nuovi ulivi”