RODI GARGANICO (FG) - Una due giorni dedicata alla musica popolare garganica con uno specifico seminario di studi e rare esibizioni di cantatrici e confraternite, tra sacro e profano, ma nel segno della tradizione. È quanto ha organizzato il Conservatorio di Musica “Umberto Giordano” a Rodi Garganico nei giorni 27 e 28 marzo, nell’ambito degli incontri di etnomusicologia “A due punte”. Le giornate, intitolate “Sacro e Profano nella musica popolare Garganica”, si svolgeranno all’Auditorium del Conservatorio.
“A due punte” prende spunto da un celebre testo della tradizione di Monte Sant’Angelo che descrive le donne del paese “che hanno le scarpe a due punte con cui possono cavare le pietre”, ha una connotazione spiccatamente femminile per le voci artistiche che ingloba e intende essere un ulteriore spazio istituzionale aperto dal Conservatorio “Giordano”, ed in modo particolare dalla sede di Rodi Garganico, al mondo dell’etnomusicologia, e alla straordinaria ricchezza di materiale scientifico di assoluto valore nel territorio garganico.
Il progetto nasce dalla forte volontà del presidente del Conservatorio, Saverio Russo, di valorizzare le preziose tradizioni popolari garganiche. La struttura scientifica, artistica ed organizzativa creata dal maestro Francesco Mastromatteo, con la collaborazione del maestro Gianmichele D’Errico, su delega del direttore Francesco Montaruli, come sempre anima dell'attività artistica del Conservatorio, vuole rappresentare uno spazio di discussione e di approfondimento dei valori artistici ed antropologici della musica tradizionale delle terre garganiche.
Ciascuna delle giornate si articolerà in due momenti: tavola rotonde pomeridiane, con inizio alle 17, e concerto serale, alle 20. Si esaminerà la macro tematica del “Sacro e Profano nella Musica Popolare Garganica” con gli interventi di docenti universitari di svariati atenei: Giorgio Adamo, tra i massimi etnomusicologi al mondo, direttore del Centro Studi Alan Lomax e docente ordinario di Etnomusicologia Dams di Roma Tor Vergata, Giovanni Vacca, docente associato di etnomusicologia dell’Università di Roma Tre, Francesca Scionti docente ordinario di discipline demoantropologiche dell’Università degli Studi di Foggia, l’intervento di Agostino Ruscillo, nella sua qualità di docente di Fondamenti di Antropologia Musicale ed Etnomusicologia e di Salvatore Villani, il più importante studioso del patrimonio popolare garganico e il più prolifico autore di studi scientifici e pubblicazioni inerenti tale repertorio.
Sul versante esecutivo saranno coinvolti alcune delle realtà culturali e degli ensemble più rilevanti nell’ambito della tutela e diffusione delle tradizioni musicali garganiche: le Cantatrici di Ischitella, che in questa occasione realizzeranno la loro ultima esecuzione dei canti popolari ischitellani, fornendo quindi un autentico momento storico di condivisione culturale popolare, il coro del Coordinamento cittadino delle Confraternite di Vico del Gargano, Valentina Latiano e le Mulieres Garganiche, ensemble femminile di assoluto riferimento artistico internazionale per il folklore garganico, e ancora Salvatore Villani, nella sua veste di musicista, massimo esperto di tutte le forme di musica popolare del promontorio.
“È un avvenimento di eccezionale portata culturale - annuncia Francesco Mastromatteo - con una forte connotazione femminile. Sarà estremamente importante ascoltare Le Mulieres Garganiche di Monte Sant’Angelo e le Cantatrici di Ischitella, quattro ultraottantenni che proporranno i canti popolari, un momento unico, preceduto dalle relazioni di illustri esperti che giungeranno appositamente sul Gargano per ascoltare le cantatrici esibirsi per l’ultima volta e le Confraternite di Vico del Gargano, che sono quasi totalmente maschili, eseguire i canti della Passione, a pochi giorni dalla Settimana Santa. Unione di Sacro e Profano nella musica popolare garganica. Inoltre, è previsto uno spazio esecutivo per un ensemble costituito da studenti della sede di Rodi Garganico, guidato da Luca D’Apolito, che sarà al suo debutto assoluto, altra novità fondamentale del convegno, visto che un cospicuo numero di allievi della nostra istituzione è impegnato in vari gruppi di musiche tradizionali. ‘A due punte’ costituisce dunque un primo passo verso la costruzione di un percorso, ancorato alla ricerca scientifica universitaria, che porti ad una adeguata valorizzazione del patrimonio musicale popolare prodotto dal territorio in cui opera la sede di Rodi”.