Rifiuti. Azione: "La gestione pubblica dei rifiuti non può essere una scusa per costruire nuove forme di potere in capo ad AGER. Audizione urgentissima"


"Circola una strana ipotesi. Mentre rischiamo di essere seppelliti dai rifiuti, per l’incapacità di costruire impianti pubblici, circolano idee di riforma della governance, usando i comuni, e per affermare un interventismo diretto del governante attuale della Regione, eludendo una legge che tra qualche giorno andrà in vigore. Sarà vero? Abbiamo chiesto un’audizione urgentissima in Commissione ambiente dell’assessore regionale al ramo, del presidente Anci, dei presidente e DG di AQP, e del DG di AGER" hanno dichiarato il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e i Consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.

"Mai nulla per fare ciò che dovremmo: gli impianti pubblici. Tutto, invece, per piazzare o ampliare il potere di persone vicine, usando le istituzioni e creando ipotesi d’ingegneria societaria con la scusa della gestione pubblica. Se si tenesse davvero alla gestione pubblica del servizio rifiuti il percorso lineare sarebbe semplice e senza bisogno di alchimie. Innanzitutto, costruire gli impianti e organizzare una società tra AQP e comuni - va bene pure l’ingresso in ASECO (società di AQP) - così da poter gestire in house il servizio. E invece, stando alle indiscrezioni, cosa si vorrebbe fare? Per non escludere gli attuali governanti della Regione dall’intervento diretto su questo servizio - ma perché questa smania di starci dentro direttamente? -, si usano i comuni e il loro ruolo di committenti in house - ma perché mai i comuni si fanno usare? - così da introdursi attraverso l’AGER, agenzia completamente diretta dalla Regione, negli assetti societari di ASECO, ossia la società nelle intenzioni chiamata a gestire i rifiuti. In poche parole: comuni come strumento, nella mani di AGER, evidentemente ritenuta più affidabile della stessa AQP, società pubblica interamente detenuta dalla Regione. In poche parole: che c’entra AGER? Perché l’ossessione di tenerla dentro a tutti i costi, anche se non necessario? Perché coinvolgerla se il suo ruolo sarebbe quello di regolatore e non di gestore? Perché questa confusione di ruoli? A quale scopo? E tutto questo in fretta e in furia, ovviamente, perché se l’iniziativa si concretizzasse oltre il 29 marzo, l’ipotesi di AGER all’interno della compagine sarebbe vietata dalla legge (D.L.vo n. 201 del 2022). Per saperne di più abbiamo chiesto perciò un’audizione in Commissione di tutti i protagonisti, così da saperne di più" hanno dichiarato ancora il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e i Consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.