Santeramo in Colle, domani in Consiglio si discuterà del nuovo presidio sociosanitario

SANTERAMO IN COLLE (BA) - Su impulso dell'amministrazione, nella prossima seduta del Consiglio comunale, che si terrà nella giornata di domani 23 marzo alle ore 16.30 nella sala consiliare del Palazzo di città (con consueta diretta streaming su YouTube), tra i punti all'ordine del giorno, è prevista la discussione in assise della creazione di una Casa di Comunità (CdC) a Santeramo in Colle, una struttura sociosanitaria polivalente che garantisca alla cittadinanza funzioni di assistenza sanitaria primaria, prevenzione e promozione della salute e che prevedrà la presenza costante di una equipe di medici di medicina generale, pediatri, specialisti, infermieri e altri professionisti della salute che opereranno in raccordo con la rete delle farmacie territoriali. La CdC, nel caso il consiglio ratifichi la proposta di delibera, potrà erogare servizi sanitari centrati sul paziente invece che sulle singole prestazioni permettendo alla cittadinanza di Santeramo di avere un importante presidio sanitario all'interno del territorio cittadino e non doversi, se non per casi più gravi, rivolgere ai presidi ospedalieri ricadenti in territori di Comuni limitrofi.

Nello specifico, la proposta di delibera che domani sarà al vaglio del Consiglio riguarderà la possibilità di concedere in comodato d'uso gratuito all'Azienda Sanitaria Provinciale di Bari un immobile di proprietà comunale sito in via Caduti del Lavoro - via Liguria al fine di poter realizzare in quello stesso immobile la Casa di comunità oltre che una Centrale Operativa Territoriale (COT).

Il progetto di realizzazione della CdC e annessa COT sarebbe finanziato tramite i fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 6, componente M6C1, Investimenti 1.1, 1.2, 1.3 per Case della Comunità, Centrali operative territoriali e rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia.

L'Azienda Sanitaria, se il progetto dovesse concretizzarsi, ha assunto l'obbligo di sostenere a propria cura e proprie spese, con le risorse allo scopo concesse nell'ambito del PNRR, i lavori di realizzazione per la CdC e per la COT e per il loro utilizzo e gestione, nonché tutte le spese di manutenzione ordinaria dei locali. Il Comune di Santeramo, dal canto suo, garantirà gli interventi necessari a garantire la funzionalità degli ambienti in essere e dei relativi impianti da realizzarsi in aree non concesse in comodato che restano in capo al comune di Santeramo in Colle.

Infine, è stato individuato come sito alternativo quello dell'ex mattatoio di Via Altamura dove, dopo i sopralluoghi tecnici, si è constatato che gli immobili non sono al momento idonei alla trasformazione in CdC /COT in quanto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non coprirebbe i costi stimati per la risistemazione dell'area e per la demolizione degli immobili (circa 600.000 euro). In ogni caso, se, per qualsiasi motivo, dovesse rendersi necessaria la concessione dell'area dell'ex mattatoio allo scopo, al posto di quella di via Caduti del lavoro - via Liguria, il Comune di Santeramo si è impegnato a coprire la somma necessaria alla riqualificazione tramite l'utilizzo dell'avanzo d'amministrazione.

«Per la nostra comunità - ha detto il Sindaco di Santeramo Vincenzo Casone - la realizzazione di un presidio sanitario nel perimetro comunale sarebbe di fondamentale importanza. Ad oggi, purtroppo, i cittadini di Santeramo sono costretti a rivolgersi ai vicini ospedali di Altamura, di Acquaviva delle Fonti, di Matera o di Bari, per poter ottenere delle prestazioni sanitarie basilari. Sebbene per quelle più avanzate sarà comunque necessario rivolgersi ai grandi presidi del territorio, per la maggior parte delle prestazioni più semplici e immediate ci si potrà, eventualmente, rivolgere alla Casa di Comunità vicina dove del personale specializzato sarà al servizio della persona e non della "prestazione". Domani in Consiglio - ha concluso il Sindaco - sono certo che tutti saranno concordi sulla necessità di quest'opera che potrebbe migliorare sensibilmente la qualità della vita dei nostri concittadini».

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