Taranto, arriva il primo dissalatore in Italia: Aqp approvata la gara da circa 100 milioni
TARANTO - L’opera, dell'Acquedotto Pugliese, prima in Italia per l’uso civile, utilizzando le sorgenti del fiume Tara per produrre acqua potabile per 385 mila persone è stata fortemente voluta dal Presidente Emiliano. Lo rende noto il Consigliere del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per “l'attuazione del piano Taranto” Cosimo Borraccino.
AQP, ha approvato la gara, per circa 100 milioni di euro, in parte provenienti dai fondi del Pnrr, che doterà l’Italia del più grande dissalatore ad osmosi inversa, il primo impianto continentale ad uso civile del Paese.
L’impianto di dissalatore, con una pressione all'acqua da trattare e costringendola ad attraversare la membrana osmotica che lascia passare solo l'acqua e trattiene le sostanze nocive e oltre il 99% dei sali contenuti, darà così acqua potabile ad una platea ampia della popolazione della nostra provincia.
L’entrata in esercizio dell’ opera è prevista per il 2026.
Con questo importante investimento, come evidenzia il Presidente Emiliano, la Regione Puglia, vuole continuare la sfida per salvaguardare l'ambiente per il futuro.
Questo lo si farà , prelevando le acque salmastre del fiume Tara, caratterizzate da un grado di salinità relativamente basso in luogo di quella marina molto più salata. Facendo così, si avrà un beneficio di abbattimento di costi derivanti dal risparmio di consumo dell' energia elettrica e migliorare la qualità del servizio alle famiglie e alla mitigazione sotto l'aspetto ambientale tramite la riduzione delle perdite e il raggiungimento di nuove frontiere tecnologiche nell’ambito del sistema di depurazione.
AQP, ha approvato la gara, per circa 100 milioni di euro, in parte provenienti dai fondi del Pnrr, che doterà l’Italia del più grande dissalatore ad osmosi inversa, il primo impianto continentale ad uso civile del Paese.
L’impianto di dissalatore, con una pressione all'acqua da trattare e costringendola ad attraversare la membrana osmotica che lascia passare solo l'acqua e trattiene le sostanze nocive e oltre il 99% dei sali contenuti, darà così acqua potabile ad una platea ampia della popolazione della nostra provincia.
L’entrata in esercizio dell’ opera è prevista per il 2026.
Con questo importante investimento, come evidenzia il Presidente Emiliano, la Regione Puglia, vuole continuare la sfida per salvaguardare l'ambiente per il futuro.
Questo lo si farà , prelevando le acque salmastre del fiume Tara, caratterizzate da un grado di salinità relativamente basso in luogo di quella marina molto più salata. Facendo così, si avrà un beneficio di abbattimento di costi derivanti dal risparmio di consumo dell' energia elettrica e migliorare la qualità del servizio alle famiglie e alla mitigazione sotto l'aspetto ambientale tramite la riduzione delle perdite e il raggiungimento di nuove frontiere tecnologiche nell’ambito del sistema di depurazione.