TARANTO – L’artigianato tarantino cerca di sopravvivere alle difficoltà del settore. Negli ultimi dieci anni, nel capoluogo ionico, 520 artigiani hanno chiuso i battenti. Una percentuale bassa, del 5,6%, rispetto le 12 mila aziende pugliesi che hanno cessato le attività nello stesso periodo. Meccanici, verniciatori, batti lamiera, elettrauti, calzolai, corniciai, fabbri, orologiai, pellettieri, corniciai, fotografi, falegnami, tappezzieri e tipografi non riescono più a far fronte agli affitti esosi, alle molteplici tasse e alla concorrenza del commercio online.
Secondo Stefano Castronuovo, coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, le aziende dell’artigianato tarantino sopravvivono con fatica, perché non sarebbero abbastanza tutelate. «Non è possibile – ha detto Castronuovo – che i nostri imprenditori debbano far fronte a mille problematiche, totalmente ignorati dalle istituzioni. Necessitiamo di un tavolo urgente di confronto per trovare delle soluzioni a sostegno delle aziende artigiane, che potrebbero essere la semplificazione dell’iter di burocratizzazione e l’attuazione di meno imposte».
Castronuovo ha posto, inoltre, l’attenzione sulle proposte di agevolazione alle start up dell’amministrazione comunale, mai attuate. «Il Comune di Taranto – continua - nel regolamento delle imposte aveva previsto delle agevolazioni alle nascenti imprese, volte a incentivare maggiori investimenti nel territorio jonico. Facilitazioni che, con nostro grande dispiacere, non sono mai state attuate». «Peraltro, abbiamo più volte sollecitato – prosegue Castronuovo - i vari comuni della provincia, nella speranza di avviare dei tavoli di confronto tra gli amministratori e le parti sociali. Dialogo che, in primis l’amministrazione comunale tarantina, sembrerebbe evitare. Lo dimostra lo stato di agitazione attuato, stamane, dai commercianti a cui esprimiamo la nostra solidarietà. Le imprese e le associazioni di categoria sono stanchi di essere ignorati e lo stanno legittimamente gridando a gran voce».
Il monito del coordinatore regionale. «Siamo profondamente stanchi e amareggiati – conclude Castronuovo – di essere trattati come l’ultima ruota del carro. Gli artigiani tarantini si sentono invisibili, nonostante siano parte attiva del tessuto imprenditoriale ed economico tarantino. È ora che si introducano degli aiuti concreti o si rischierebbe seriamente di compromettere, ancora di più, il sistema economico locale».
Secondo Stefano Castronuovo, coordinatore regionale di Casartigiani Puglia, le aziende dell’artigianato tarantino sopravvivono con fatica, perché non sarebbero abbastanza tutelate. «Non è possibile – ha detto Castronuovo – che i nostri imprenditori debbano far fronte a mille problematiche, totalmente ignorati dalle istituzioni. Necessitiamo di un tavolo urgente di confronto per trovare delle soluzioni a sostegno delle aziende artigiane, che potrebbero essere la semplificazione dell’iter di burocratizzazione e l’attuazione di meno imposte».
Castronuovo ha posto, inoltre, l’attenzione sulle proposte di agevolazione alle start up dell’amministrazione comunale, mai attuate. «Il Comune di Taranto – continua - nel regolamento delle imposte aveva previsto delle agevolazioni alle nascenti imprese, volte a incentivare maggiori investimenti nel territorio jonico. Facilitazioni che, con nostro grande dispiacere, non sono mai state attuate». «Peraltro, abbiamo più volte sollecitato – prosegue Castronuovo - i vari comuni della provincia, nella speranza di avviare dei tavoli di confronto tra gli amministratori e le parti sociali. Dialogo che, in primis l’amministrazione comunale tarantina, sembrerebbe evitare. Lo dimostra lo stato di agitazione attuato, stamane, dai commercianti a cui esprimiamo la nostra solidarietà. Le imprese e le associazioni di categoria sono stanchi di essere ignorati e lo stanno legittimamente gridando a gran voce».
Il monito del coordinatore regionale. «Siamo profondamente stanchi e amareggiati – conclude Castronuovo – di essere trattati come l’ultima ruota del carro. Gli artigiani tarantini si sentono invisibili, nonostante siano parte attiva del tessuto imprenditoriale ed economico tarantino. È ora che si introducano degli aiuti concreti o si rischierebbe seriamente di compromettere, ancora di più, il sistema economico locale».