Taranto, Pagano (Pd): "Nave Cavour da Taranto a Palermo scelta grave. Motivata da affinità politiche?"
ROMA - “Un altro duro, durissimo colpo per Taranto. Da quanto
appreso nelle ultime ore, Fincatieri e il Ministero della Difesa
avrebbero deciso di trasferire le attività di manutenzione della Nave
Cavour da Taranto a Palermo. Mentre le motivazioni di questa scelta
restano ignote, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: danni da
decine di milioni di euro per le imprese dell’indotto, di cui già molte
– come segnalato più volte dalle parti sociali – hanno quasi esaurito la
possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali.”
Lo dichiara Ubaldo Pagano, deputato pugliese e Capogruppo PD in
Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Già Fincantieri - prosegue - si è sempre dimostrata molto restia ad impegnare nelle sue attività le imprese locali, preferendo di gran lunga affidare le commesse ad aziende del Centro-Nord. Oggi, con questa decisione decine e decine di aziende tarantine del comparto rischiano di chiudere i battenti una volta per tutte, lasciando per strada centinaia di persone. Il tempismo con cui si decide il trasferimento dall’arsenale di Taranto a Palermo, poi, non può che generare sospetti. Non vorremmo che alla base di certe scelte vi siano delle ragioni che esulano dal valore e dalle competenze di un territorio, e guardino piuttosto alla maggiore affinità politica tra il Governo nazionale e l’Amministrazione siciliana. Perché se così fosse, non solo si tratterebbe di un atteggiamento gravissimo, ma avremmo la conferma che la destra continua ad usare un meccanismo rodato da decenni: mettere in competizione territori “poveri” e fortemente bisognosi di investimenti, lavoro, sviluppo per indurli all’obbedienza” conclude Pagano.
“Già Fincantieri - prosegue - si è sempre dimostrata molto restia ad impegnare nelle sue attività le imprese locali, preferendo di gran lunga affidare le commesse ad aziende del Centro-Nord. Oggi, con questa decisione decine e decine di aziende tarantine del comparto rischiano di chiudere i battenti una volta per tutte, lasciando per strada centinaia di persone. Il tempismo con cui si decide il trasferimento dall’arsenale di Taranto a Palermo, poi, non può che generare sospetti. Non vorremmo che alla base di certe scelte vi siano delle ragioni che esulano dal valore e dalle competenze di un territorio, e guardino piuttosto alla maggiore affinità politica tra il Governo nazionale e l’Amministrazione siciliana. Perché se così fosse, non solo si tratterebbe di un atteggiamento gravissimo, ma avremmo la conferma che la destra continua ad usare un meccanismo rodato da decenni: mettere in competizione territori “poveri” e fortemente bisognosi di investimenti, lavoro, sviluppo per indurli all’obbedienza” conclude Pagano.