MICHELE MININNI - Tutta la comunità scolastica di Trinitapoli si è riunita proprio vicino al cantiere della scuola distrutta da un incendio doloso.Sono gli studenti delle scuole di diverso ordine e grado del piccolo centro ofantino che hanno manifestato per le strade del paese dopo che, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, un incendio ha danneggiato il cantiere del nuovo plesso dell’istituto “Dell’Aquila-Staffa” distruggendo gli spazi ed i sogni degli studenti.
Anni di attese che stavano per terminare e che ora ricadono
nell’incertezza. “La rabbia e la violenza devono lasciare il posto all’impegno
quotidiano per la costruzione di una società migliore”, hanno scritto i ragazzi delle
quinte B e D della scuola “Don Milani”. “Vogliamo una scuola a colori non la
fuliggine dei vostri animi”, le parole scelte dagli studenti dell’istituto Dell’Aquila –
Staffa. “Questi gesti, sono attacchi alla libertà perché la scuola è il luogo in cui si
sviluppa la nostra libertà intellettuale”, gli fa eco un compagno di scuola.
"Il
messaggio che vogliamo dare è questo: noi, studenti e professori dell’istituto
Dell’Aquila – Staffa, i genitori e tutta la cittadinanza di Trinitapoli non abbiamo
paura e non vogliamo avere paura", ha detto il dirigente scolastico dell’istituto
colpito dal rogo, Ruggiero Isernia. Significativo l’intervento della Dirigente
scolastica dell 'Istituto Comprensivo Garibaldi – Leone Roberta Lionetti "la
ricorrenza dell’8 marzo, in questo preciso momento storico, rappresenta un’occasione
imprescindibile per riportare l’attenzione sulla questione della tutela dei diritti e del
Diritto. Liberare la donna da pregiudizi e stereotipi che per secoli l’hanno resa vittima
sacrificale di una cultura del sopruso, impone inevitabilmente un’ulteriore riflessione
sulla necessità di un rinnovamento culturale che favorisca la nascita di un nuovo
umanesimo affinché l’intero genere umano possa ritrovare la propria autentica
natura. Ora più che - continua Lionetti - mai appare evidente l’urgenza di rivolgere
l’attenzione alle storture e alle violenze perpetrate quotidianamente, non per
distogliere lo sguardo con rassegnata impotenza, ma per indignarsi e assumere un
impegno concreto".
Infine anche i genitori degli studenti hanno fanno ascoltare la
loro voce come una mamma e rappresentante del Liceo Staffa: "Abbiamo il dovere
di continuare a inculcare insistentemente nei nostri figli la contrapposta cultura della
legalità, della bellezza della conoscenza e della cultura".