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MICHELE MININNI - Le fontane della Città di Trinitapoli hanno condiviso la storia casalina, un popolo che fin dalle origini è stato sempre ospitale, ha saputo donare seppure un semplice bicchiere di acqua fresca ai passanti e stranieri. Le diverse sorgenti del paese, soprattutto le più popolari e frequentate, sono state chiuse l’estate scorsa senza alcuna spiegazione da parte di chi ammininistra. Molti cittadini hanno considerato la chiusura delle fontane ingiustificata.
Per questa motivazione, un cospicuo numero di cittadini
cultori di una tradizione secolare hanno deciso di istituire ed inviare una petizione
popolare al Comune,indirizzata proprio ai Commissari prefettizi per chiedere la
riapertura di tutte le fontanelle pubbliche. Sono stati raggiunti quasi un centinaio di
firme, diversi sono i commenti dei cittadini, come Antonio Tattoli imprenditore: "I trinitapolesi sono cresciuti con le immagini e i racconti dei nonni che andavano a
riempire i secchi alla fontana, un sicuro e piacevole luogo di incontro di donne e di
anziani che chiacchieravano e si scambiavano le ultime notizie del paese".
Maria
Grazia Minervino dipendente supermercato: "Sono favorevole, le fontane
senz'acqua sono tristi... il rumore dell'acqua è un dolce tintinnio". Il commento di
Pasquale Lamacchia avvocato ed ex consigliere comunale: "La fontana pubblica
oltre ad essere l'emblema del diritto di accesso all'acqua da parte di tutti rappresenta
un idea di sviluppo sostenibile pratic free senza dimenticare che le fontane nei paesi
come il nostro sono sempre stati luoghi di socializzazione".
Infine Mara Russo
impiegata: "Se riaprire le fontane del paese è una cosa che fa bene al paese stesso
sono d'accordo;se serve solo a fare scena... proprio no".