Trinitapoli, un anno dopo il commissariamento l'opinione dei politici locali


MICHELE MININNI -
E’ trascorso quasi un anno primo aprile 2022 -primo aprile 2023 quando è stato attivato l’iter procedurale del decreto dello scioglimento della Giunta e Consiglio Comunale di Trinitapoli firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.La gestione dell'Ente era stata affidata a tre commissari prefettizi, insediati ai primi di aprile:il viceprefetto Giuseppina Ferri della Prefettura di Isernia, il viceprefetto aggiunto Salvatore Guerra della Prefettura di Benevento e il funzionario economico finanziario Massimo Santoro della Prefettura di Bari.

A distanza di un anno come è stato il processo di recupero della fiducia della cittadinanza nei confronti delle istituzioni, quale anno è stato? L’abbiamo chiesto ad alcuni politici locali appartenenti a diversi schieramenti di partito. Francesco Di Feo, ex sindaco fino al 2019: "E' stato un anno particolare connotato da una serie di iniziative frutto della condizione straordinaria in cui vive l’ente comunale. Le opere compiute, quelle in itinere e quelle avviate hanno il sapore dell’ultimo giorno d’estate e rincorrono progetti già in essere alla pubblica amministrazione con una targa e un’identità ben precisa. La città è sospesa, la politica è imboscata e i cittadini sono disorientati. Il tema legalità è diventato l’icona di chi vorrebbe dare un segnale, ma l’ordinario svolgimento della vita se non va in controtendenza certo non ha sortito ciò che ci si aspettava. La burocrazia non può sostituire la politica, la buona politica non può fare a meno della burocrazia. La pubblica amministrazione ha bisogno di entrambe altrimenti si è in presenza di un corpo senza anima". 

Pasquale Lamacchia, direttivo del Movimento Cinque Stelle: "Rispetto alla bulimia comunicativa delle precedenti gestioni vuote di contenuti amministrativi, i commissari, nel silenzio operoso, hanno realizzato una rivoluzione in comune con riguardo alla riorganizzazione del personale dipendente e del procedimento amministrativo. Sui lavori pubblici viene finalmente rispettata la legge sull'informativa antimafia per garantire piena trasparenza agli appalti e si sta procedendo velocemente per il ripristino degli impianti sportivi. Circa 15 famiglie attendono la graduatoria definitiva per le assegnazioni delle case popolari sperando possa avvenire prima della scadenza del mandato. Le prossime amministrazioni non potranno discostarsi dal percorso avviato dai Commissari perché altrimenti Trinitapoli non uscirà mai dal guado in cui si è impatanata". 

Emanuele Pio Losapio, ex sindaco dirigente della locale sezione dei Fratelli d’Italia: "È stato un anno dove tutto è rimasto fermo dal punto di vista politico, per assorbire quanto successo. Tutti sono in silenzio e il comune è amministrato in maniera ordinaria dai commissari. Basterebbe guardare i finanziamenti intercettati prima del commissariamento e quanto è stato fatto nell’ultimo anno per comprenderne la differenza: siamo in un rapporto da 23 milioni di euro (intercettati nei 18 mesi precedenti) a poco meno di 1 milione nell’ultimo anno. Speriamo che tutte quelle risorse riescano ad essere spese, perché ci sono opere fondamentali per la crescita della città: dalle scuole, agli asili nido, alle mense scolastiche, alle palestre e per finire alla rigenerazione urbana di interi quartieri. È ferma la pianificazione urbanistica, dove bisognerà fare molto per riuscire a superare un piano regolatore che in quasi vent'anni non ha prodotto nulla per lo sviluppo della città. Chiaramente non si può chiedere a chi sta gestendo scelte di straordinaria amministrazione, perché per quello serve e servirà la politica. Occorrono una visione d’insieme e delle scelte concrete e coraggiose per rilanciare il territorio". 

Donato Piccininno, segretario della locale sezione del Partito Democratico: "La gestione commissariale è una forma straordinaria di governo di un ente con tutto quello che ne consegue. In questa fase tutta la comunità è chiamata ad una riflessione vera e costruttiva, solo in questo modo potremo superare questa situazione di crisi che stiamo vivendo. Nessun settore della vita comunitaria deve sottrarsi rispetto a questo impegno, ma la politica è chiamata allo sforzo più grande perché deve rigenerarsi e contribuire ad un forte cambiamento di metodo, prospettive e protagonisti. I problemi sono tanti: il lavoro che manca, le emergenze educative e giovanili, il contrasto alle devianze e all’illegalità, l’assistenza ai ceti più deboli, la tutela dell’ambiente e della salute, la gestione dei servizi e delle strutture, la manutenzione della città, la valorizzazione delle risorse europee per proiettare Trinitapoli vero il futuro. Dopo il contraccolpo iniziale ho visto segnali positivi e ho fiducia nella forza e nel coraggio della nostra comunità, serve continuità e unità perché la sfida è grande e non ci possiamo più permettere errori. Come Partito Democratico abbiamo dato alla Commissione Straordinaria tutta la nostra disponibilità e collaborazione per raccogliere le istanze dei cittadini, segnalare problematiche offrendo e suggerendo soluzioni partendo da priorità che non si possono rinviare. E’il tempo di costruire un nuovo percorso per Trinitapoli".