26 aprile '43: Bari bombardata dagli angloamericani

NICOLA ZUCCARO - Lunedì 26 aprile 1943. Aerei della Royal Air Force (l'Aviazione militare britannica, meglio nota con l'acronimo RAF) e della USAAF (l'Aeronautica militare statunitense), bombardarono Bari. L'incursione aerea angloamericana che precedette di 9 mesi quella tedesca del 2 dicembre 1943, irruppe sui festeggiamenti della Pasquetta a partire dalle 13:15, ora di inizio dei bombardamenti che seminarono il panico tra la popolazione barese. Aerei militari, meglio noti come "Plurimotori nemici", riempirono il cielo di Bari e iniziarono a far calare bombe su alcune zone periferiche della città. Fra esse la raffineria petrolifera Stanic.

Ma gli obiettivi principali dell'aviazione angloamericana erano le linee ferroviarie e il porto, per bloccare rifornimenti e armi. A subire i danni, infatti, furono la linea Bari-Taranto e un treno ospedale. Le notizie su quanto accadde 80 anni fa vennero inizialmente censurate dal morente Regime Fascista e rese note solo il 28 aprile - due giorni dopo l'accaduto - tramite il bollettino n.1067 che riportò il seguente aggiornamento: "Plurimotori nemici effettuarono incursioni su Sant'Antioco (Cagliari), Augusta, Bari e Trani. Le artiglierie contraeree facevano precipitare tre bombardieri, uno a Sant'Antioco, uno ad Augusta e un altro nell'abitato di Bari".

Di questo bombardamento furono contati anche 10 morti e 12 feriti a Trani, oltre al bilancio complessivo di 10 morti e di 16 feriti nelle località di Augusta, Sant'Antioco e Bari.

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