A Bari il congresso di ematologia pediatrica con illustri relatori da tutta Italia

BARI - Venerdì 31 marzo e sabato 1 aprile al The Nicolaus Hotel di Bari si è svolto il congresso “Approccio integrato in ematologia pediatrica”, con il patrocinio, tra gli altri, dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e azienda ospedaliera consorziale Policlinico di Bari, con relatori di fama nazionale e internazionale.

“Ogni anno viene organizzato un meeting di aggiornamento – ha spiegato la professoressa Paola Giordano, presidente e direttore scientifico dell'evento – ma in questa edizione ci siamo soffermati principalmente su un nuovo approccio, che è appunto il metodo integrato, che pone al centro la teoria multidisciplinare e il confronto tra colleghi. Ormai la gestione di patologie ematologiche e la ricerca di nuove soluzioni non può prescindere da un continuo scambio tra tutti gli specialisti interessati”.

L’obiettivo di questo congresso è stato trasmettere, ai partecipanti, tutte acquisizioni scientifiche sulle patologie ematologiche pediatriche, attraverso relazioni frontali e una tavola rotonda. Illustri sono stati i nomi dei relatori che si sono avvicendati nella due giorni. Tra questi c’è stato il prof Franco Locatelli, direttore della U.O.C. di pediatria del Bambin Gesù di Roma, che è intervenuto parlando di terapia genica e genome editing in ematologia pediatrica; la stessa Paola Giordano, direttore U.O.C. Clinica Pediatrica "B. Trambusti", ha trattato la tematica della trombosi e anticoagulanti in pediatria. Altri medici specializzati responsabili di centri italiani di ematologia pediatrica, provenienti da tutta la Nazione, hanno esposto le proprie relazioni in ambito di piastrinopenie, neutropenie, emofilia e emoglobinopatie (talassemia e drepanocitosi).

“È stato un incontro costruttivo e uno scambio di esperienze tra vari colleghi esperti in vari settori, quindi un momento di aggiornamento per tutti. Il concetto di multidisciplinarietà si è potuto già vivere durante la tavola rotonda con la presenza anche di pediatri di famiglia, rappresentanti delle associazioni e di società scientifiche”.

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