"Autovelox nascosto? Verbale illegittimo", sentenza del Giudice di pace di Gallipoli


FRANCESCO GRECO
- Se l’autovelox non è visibile, il verbale elevato all’ignaro automobilista può essere impugnato e annullato. Il “caso”, che fa letteratura su una materia su cui si dibatte da tempo, da una sentenza del Giudice di Pace di Gallipoli (Lecce), avv. Franco Longo.

Si sa che i Comuni italiani spesso usano l’autovelox per fare cassa, soprattutto in questi periodi di vacche magre e a volte il loro posizionamento sulle strade potrebbe definirsi senza alcuna enfasi un vero e proprio “agguato”.

Il concept penalizzante a prescindere stride fortemente con l’intento pedagogico del suo uso, che sarebbe quello di una maggiore sicurezza stradale a tutela della vita degli automobilisti e dei cittadini tutti. Già su questa che potremmo definire una ridefinizione semantica dell’impiego dell’autovelox, la giurisprudenza potrebbe speculare sine die. 

Anche perché gli automobilisti lo leggono come un uso vessatorio e la relativa multa la vivono come un balzello occulto, l’ennesimo. Quanto stabilito con sentenza depositata lo scorso 30 marzo dal Giudice di Pace di Gallipoli crea così un precedente che in futuro potrà essere citato in altre aule di tribunale del Belpaese. 

In buona sostanza, accogliendo il ricorso di un automobilista, rappresentato e difeso dall’Avv. Valentina Corsano (con studi professionali siti in Taviano, Via Firenze, 21 e Racale, Corso Garibaldi, SNC), il Giudice ha annullato la multa a mezzo di autovelox a seguito dell’esame del motivo di opposizione relativo la mancanza di informazione della presenza dell’apparecchiatura di rilevamento della velocità.

Il conducente aveva proposto ricorso contro un verbale per eccesso di velocità sulla SS 101, in direzione Lecce, il quale prevedeva anche la decurtazione dei punti sulla patente di guida. E invece, per il magistrato della città jonica, la rilevazione dell'infrazione è avvenuta in maniera illegittima, ledendo il diritto degli automobilisti a essere preavvisati della presenza di dispositivi atti a rilevare la velocità.

Nel caso di specie, l’ente convenuto in giudizio non ha fornito elementi probatori idonei utili a riscontrare in negativo il motivo di opposizione presentato dall’Avv. Corsano.

Ne deriva, conclude il Giudice, che non può essere considerato legittimo il verbale elevato nei confronti del ricorrente e, accogliendo l’opposizione avverso lo stesso, lo annulla definitivamente. Comprensibile la soddisfazione sia dell’automobilista che della brava professionista salentina, molto conosciuta e apprezzata per la sua bravura in tutta Italia (spesso i suoi assisiti provengono extra moenia).

In considerazione anche del fatto che il cittadino, oltre a non dover sborsare un solo euro, non subirà alcuna decurtazione dei punti patente.

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