BARI - Hanno preteso soldi per la sosta al molo San Nicola e in piazza Libertà : così due soggetti sono finiti in carcere grazie all'intervento del Comando di Polizia Locale del Comune di Bari.
L'ultimo episodio, in ordine cronologico, è avvenuto nella serata di ieri: una giovane donna, nel tentativo di parcheggiare al Molo San Nicola, è stata avvicinata da un quarantenne che ha preteso cinque euro per cederle il posto libero presidiato abusivamente. Al rifiuto della giovane, il parcheggiatore abusivo ha reagito minacciandola e rispondendole che a quel punto non le avrebbe permesso di parcheggiare. Fortunatamente per la ragazza, una pattuglia della Polizia locale ha assistito all'episodio. Alla richiesta di fornire documenti di identità per la necessaria identificazione, il soggetto ha rifiutato e, dopo essere stato spintonato, ha tentato la fuga, che si è conclusa con un inseguimento a piedi e colluttazione.
Il soggetto, titolare di diversi pseudonimi, aveva già un corposo "curriculum criminale". L'uomo si trova ora in carcere, in attesa di giudizio con procedura espressa, per rispondere dei reati di tentata concussione e resistenza a pubblico ufficiale.
Il secondo episodio invece è avvenuto giovedì scorso, alle 18 in piazza Libertà . L'uomo, all'arrivo di una pattuglia territoriale del Comando di Polizia Locale, ha iniziato a inveire contro di loro, gridando di allontanarsi. Impossibile tranquillizzarlo, tanto meno avere i suoi dati anagrafici: infatti, ha iniziato a intralciare il traffico mettendosi al centro della carreggiata di corso Vittorio Emanuele. A quel punto l'agente di polizia locale, con un altro collega, ha cercato di allontanarlo dal centro della strada: per tutta risposta, ha cercato di colpire l'agente con una testata e con pugni e calci. L'uomo è stato condotto nel carcere di Lecce con l'ipotesi di reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ieri si è svolto il processo espresso per questi fatti di giovedì scorso: il parcheggiatore abusivo è stato condannato dal Giudice a sei mesi di reclusione.
Tutte le somme oggetto delle attività abusive sono state sequestrate (circa 50 euro complessivi) per successiva confisca e sono state contestate anche le violazioni previste dal codice della strada con un importo da 769 a 3095 euro.