ROMA - Sono circa mezzo milione gli italiani più fortunati che hanno deciso di prolungare la vacanza dopo il ponte della Liberazione che ha fatto registrare numeri da record per il turismo in Italia con 9 milioni di connazionali in viaggio. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che le previsioni sono positive anche per il ponte del 1 maggio.
I buoni risultati dei ponti di primavera segnati anche dalle presenze dall’estero – sottolinea la Coldiretti – rappresentano un segnale importante per la stagione turistica estiva quasi alle porte dopo anni di restrizione che hanno pesato sulle strutture ricettive e sulla ristorazione, seppure restano le preoccupazioni legate al conflitto in Ucraina e alle difficoltà economiche che pesano sui bilanci delle famiglie.
La stragrande maggioranza degli italiani ha scelto la Penisola con le destinazioni preferite del viaggio che – continua la Coldiretti – sono state le città d’arte, il mare, la montagna e la campagna con la primavera che rappresenta la stagione preferita dagli amanti della natura con il clima mite, le piante fiorite, il passaggio degli uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina.
Il tempo incerto ha favorito la convivialità a tavola che con una spesa stimata dalla Coldiretti pari a circa 1,5 miliardi di euro si classifica come la voce principale del budget degli italiani in vacanza nel ponte del 25 aprile per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per picnic, cibo di strada o acquistare souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese.
L’enogastronomia – precisa la Coldiretti – è diventata un elemento qualificante della vacanza lungo la Penisola che può contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 320 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con circa 86mila aziende agricole biologiche, 25mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino o dell’olio.
Un’offerta che ha spinto le presenze nei piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche.