BARI - Quattordici persone sono state condannate dal Tribunale di Bari – sezione GIP/GUP – perchè ritenute colpevoli di gravi delitti commessi, tra il 2010 ed il 2018, nella città di Andria e territori limitrofi. La sentenza è stata emessa al termine del processo con rito abbreviato, instaurato in seguito alla complessa indagine denominata Sfera, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotta, in più fasi, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del capoluogo pugliese, che hanno eseguito le attività tecniche e svolto prolungati servizi sul territorio, consentendo l’accertamento di numerosi reati, tra cui associazione di tipo mafioso, possesso di armi e spaccio e traffico internazionale di sostanze stupefacenti a carico di ben 170 indagati, dei quali una parte ha scelto il rito alternativo.
Il Giudice per l’udienza preliminare (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), accogliendo le impostazioni dell’accusa, ha emesso pesanti condanne nei confronti degli imputati, facenti parte dei gruppi Lapenna, Pesce e Campanale.
L’attività investigativa ed il processo hanno ricostruito – anche con le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia – le gerarchie dell’organizzazione criminale, documentando il controllo delle attività illecite da parte del clan, riscontrando l’esistenza dell’organizzazione criminale finalizzata alla consumazione di un numero indefinito di delitti, con particolare riferimento al traffico di sostanze stupefacenti. In quel periodo, il comune di Andria era la mèta più ambita sia per gli assuntori che per gli spacciatori dediti all’attività illecita anche su altre piazze più distanti. Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno:
– individuato i numerosi luoghi adibiti a nascondiglio della droga; – sottoposto a sequestro, in numerose occasioni, significativi quantitativi di stupefacente (hashish, marijuana e soprattutto cocaina), nonchè grosse somme di denaro; – eseguito numerosi arresti in flagranza nei confronti degli spacciatori.
Sono stati ricostruiti anche i collegamenti con le realtà criminali di altre zone della Puglia, soprattutto con la città di Bari, con il contributo di autotrasportatori che trasferivano importanti quantitativi di cocaina, proveniente dalla Colombia attraverso la Spagna dove operava una frangia dell’associazione. Il sodalizio era in grado di far giungere lo stupefacente, senza soluzione di continuità, destinando la droga anche al consumo giovanile. I condannati dovranno risarcire le spese processuali e pagare multe per un totale di circa 80.000 euro. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase conclusiva del 1° grado di giudizio e le condanne non sono ancora definitive.
Il Giudice per l’udienza preliminare (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), accogliendo le impostazioni dell’accusa, ha emesso pesanti condanne nei confronti degli imputati, facenti parte dei gruppi Lapenna, Pesce e Campanale.
L’attività investigativa ed il processo hanno ricostruito – anche con le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia – le gerarchie dell’organizzazione criminale, documentando il controllo delle attività illecite da parte del clan, riscontrando l’esistenza dell’organizzazione criminale finalizzata alla consumazione di un numero indefinito di delitti, con particolare riferimento al traffico di sostanze stupefacenti. In quel periodo, il comune di Andria era la mèta più ambita sia per gli assuntori che per gli spacciatori dediti all’attività illecita anche su altre piazze più distanti. Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno:
– individuato i numerosi luoghi adibiti a nascondiglio della droga; – sottoposto a sequestro, in numerose occasioni, significativi quantitativi di stupefacente (hashish, marijuana e soprattutto cocaina), nonchè grosse somme di denaro; – eseguito numerosi arresti in flagranza nei confronti degli spacciatori.
Sono stati ricostruiti anche i collegamenti con le realtà criminali di altre zone della Puglia, soprattutto con la città di Bari, con il contributo di autotrasportatori che trasferivano importanti quantitativi di cocaina, proveniente dalla Colombia attraverso la Spagna dove operava una frangia dell’associazione. Il sodalizio era in grado di far giungere lo stupefacente, senza soluzione di continuità, destinando la droga anche al consumo giovanile. I condannati dovranno risarcire le spese processuali e pagare multe per un totale di circa 80.000 euro. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase conclusiva del 1° grado di giudizio e le condanne non sono ancora definitive.