'Era un poeta, un visionario, un indipendente', Massimo Fersini ricorda Nico Cirasola


FRANCESCO GRECO
. ROMA - “E’ morto Nico? E’ incredibile… E’ una notizia che mi scuote profondamente… E’ davvero un brutto periodo…”. La news della morte improvvisa, la scorsa notte a Roma per un malore, del regista pugliese Nico Cirasola (71 anni) trova Massimo Fersini all’incontro con una produttrice interessata al suo prossimo lungometraggio, dopo “Totem Blue” (2009) e vari cortometraggi premiati in alcune rassegne.

Domanda: Lo conosceva?

Risposta: “Erano amici da tantissimo tempo, ci eravamo incontrati un paio di mesi fa insieme alla moglie Lucia a un evento organizzato dall’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) e ci siamo salutati con la solita verve e ironia che lo contraddistingueva”.

D. Quando lo aveva incontrato la prima volta?

R. “L’ho conosciuto agli inizi degli anni 2000 e mi colpì per il suo modo di concepire il cinema indipendente. Ecco, Nico era davvero un indipendente. Quando vidi Odore di Pioggia, il suo primo film, capii che la poesia, la visionarietà o ce l’hai o non ce l’hai: sono cose che non impari da nessuna parte…”.

D. Che tipo era?

R. “Con Nico in dieci minuti riuscivi a parlare di tutto, dai problemi del cinema, ai progetti futuri, alle nostre famiglie e non mancavano mai battute su questo o quel fatto del giorno…”.

D. Avevate mai lavorato insieme?

R. “Nel 2003, avevo collaborato alla sceneggiatura del suo film Belle Poker”.

D. Una grande perdita, dunque, per lei…

R. “Ripeto: sono profondamente colpito. Dò un abbraccio forte alla moglie Lucia e ai suoi figli”.