BARI - “La documentazione pervenuta dall’assessorato regionale allo Sviluppo economico, in seguito alla richiesta di accesso agli atti che ho depositato nelle scorse settimane, parla chiaro: la società Ecologistic S.p.A vuole realizzare un coinceneritore nel comune di Ginosa, all’interno dell’ex Miroglio in contrada Girifalco, alimentato con il CSS prodotto dal trattamento dei rifiuti plastici. Cercare altri termini per definirlo e provare ad indorare la pillola ai cittadini non cambia la realtà dei fatti. Così come non corrisponde al vero che del progetto del coinceneritore la politica regionale fosse informata da mesi. Le uniche risposte sono arrivate dagli uffici”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante.
“Sappiamo perfettamente - continua Galante - cosa sia una centrale termoelettrica e come funziona e vogliamo che sia chiaro a tutti, senza fare molti giri di parole, che l’impianto utilizzerà il CSS end of waste come combustibile per produrre energia. In poche parole, la centrale per produrre energia termica ed elettrica brucerà gli scarti plastici derivanti del ciclo di produzione. Il CSS-combustibile (end of waste), infatti, altro non è che un combustibile solido derivato dalla lavorazione dei rifiuti non pericolosi che, sulla base di specifiche caratteristiche merceologiche e chimico fisiche, non viene più classificato come rifiuto divenendo un combustibile a tutti gli effetti. Dalla dirigenza chiariscono che tratterà 80/85.000 tonnellate all'anno di CSS e produrrà 19 mw elettrici. L'impianto avrà una potenza di 50mw termici, e non poteva essere diversamente, che non sono stati citati in conferenza dall’azienda, che ha preferito parlare solo dei megawatt elettrici, per farne sembrare più bassa la potenza. Solo per fare un paragone, anche se si tratta di impianti diversi e che utilizzano il CDR (un combustibile che ha ancora la qualifica di rifiuto) ma sempre autorizzati all’operazione di recupero energetico (R1), ricordiamo che il termovalorizzatore di Massafra tratta 100.000 t/a di CDR mentre la centrale termoelettrica ETA di Manfredonia ha una potenzialità di 147.000 t/a di CDR. Non esistono impianti a emissioni zero e anche questo ne avrà, seppure per i proponenti saranno sotto la norma. Lo ribadiamo chiaramente ancora una volta: daremo vita a ogni iniziativa possibile per difendere la salute dei cittadini e non per impedire l’ennesimo inceneritore nella nostra splendida terra. Una battaglia in cui coinvolgeremo tutte le forze politiche. Dispiace che Forza Italia non si stia schierando nettamente contro l’inceneritore nell’ex Miroglio di Girifalco, ma parli in generale di no a nuovi impianti, ma siamo certi che avremo anche il loro appoggio. Una simile iniziativa rischia di produrre impatti significativi in un territorio in cui sono già presenti installazioni che producono impatti ambientali e sanitari”.
“Sappiamo perfettamente - continua Galante - cosa sia una centrale termoelettrica e come funziona e vogliamo che sia chiaro a tutti, senza fare molti giri di parole, che l’impianto utilizzerà il CSS end of waste come combustibile per produrre energia. In poche parole, la centrale per produrre energia termica ed elettrica brucerà gli scarti plastici derivanti del ciclo di produzione. Il CSS-combustibile (end of waste), infatti, altro non è che un combustibile solido derivato dalla lavorazione dei rifiuti non pericolosi che, sulla base di specifiche caratteristiche merceologiche e chimico fisiche, non viene più classificato come rifiuto divenendo un combustibile a tutti gli effetti. Dalla dirigenza chiariscono che tratterà 80/85.000 tonnellate all'anno di CSS e produrrà 19 mw elettrici. L'impianto avrà una potenza di 50mw termici, e non poteva essere diversamente, che non sono stati citati in conferenza dall’azienda, che ha preferito parlare solo dei megawatt elettrici, per farne sembrare più bassa la potenza. Solo per fare un paragone, anche se si tratta di impianti diversi e che utilizzano il CDR (un combustibile che ha ancora la qualifica di rifiuto) ma sempre autorizzati all’operazione di recupero energetico (R1), ricordiamo che il termovalorizzatore di Massafra tratta 100.000 t/a di CDR mentre la centrale termoelettrica ETA di Manfredonia ha una potenzialità di 147.000 t/a di CDR. Non esistono impianti a emissioni zero e anche questo ne avrà, seppure per i proponenti saranno sotto la norma. Lo ribadiamo chiaramente ancora una volta: daremo vita a ogni iniziativa possibile per difendere la salute dei cittadini e non per impedire l’ennesimo inceneritore nella nostra splendida terra. Una battaglia in cui coinvolgeremo tutte le forze politiche. Dispiace che Forza Italia non si stia schierando nettamente contro l’inceneritore nell’ex Miroglio di Girifalco, ma parli in generale di no a nuovi impianti, ma siamo certi che avremo anche il loro appoggio. Una simile iniziativa rischia di produrre impatti significativi in un territorio in cui sono già presenti installazioni che producono impatti ambientali e sanitari”.