BARI - E’è anche la Recuperi Pugliesi srl tra le poche aziende italiane che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con Decreto 211/2022, ha ritenuto meritevoli di ottenere i contributi a valere sui fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
‘Plastic Waste and Water Recovery’, questo il nome del progetto presentato dalla Recuperi Pugliesi, nasce dall’esigenza di rispondere alle problematiche più sentite a livello internazionale nel contesto produttivo dei materiali plastici, ovvero il previsto incremento della produzione di manufatti di plastica di circa 5 volte entro il 2050 e il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Commissione Europea relativamente al recupero degli imballaggi in plastica, che costituiscono circa il 40% del totale dei manufatti ottenuti dai materiali plastici.
Con un investimento di oltre 5 milioni di euro la Recuperi Pugliesi, piattaforma di riferimento nel settore del riciclo dei rifiuti per il Sud Italia con Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A), si propone di realizzare una nuova linea di riciclo tramite l’installazione di un innovativo impianto di lavaggio e di aumentare le prestazioni della linea esistente inserendo un più moderno estrusore.
L’adozione di un cambiafiltro automatico di ultima generazione permetterà all’azienda barese di ridurre al minimo il materiale di scarto prodotto nel corso del processo di recupero dalle due linee attualmente funzionanti e, di conseguenza, di abbattere la quantità di rifiuto plastico da conferire in discarica.
Tutte queste innovazioni garantiranno alla Recuperi Pugliesi di raddoppiare la propria capacità di recupero dei rifiuti plastici, in particolare, poliolefine, passando da circa 11.000 a circa 22.000 tonnellate annue e, di conseguenza, di incrementare la produzione della Materia Prima Seconda da destinarsi a uso industriale.
L’aspetto più innovativo di ‘Plastic Waste and Water Recovery’ è da ricercarsi nei processi chimico-fisici che determineranno la riduzione dei consumi d’acqua.
Il progetto infatti prevede l’installazione di due impianti di trattamento. Il primo realizzato ad hoc servirà per depurare le acque dei lavaggi dei rifiuti plastici dai contaminanti al fine di poter ottenere fanghi di scarto a ridotto contenuto di umidità. L’acqua recuperata, così, potrà essere reinserita all’interno dell’impianto di lavaggio, realizzando un ciclo chiuso. Il secondo sarà destinato alla depurazione e al recupero delle acque meteoriche, eliminando le componenti inquinanti derivanti dal contatto con i rifiuti.
‘Plastic Waste and Water Recovery’ è un progetto ambizioso che si colloca nel più generale sviluppo di re-ingegnerizzazione dei processi fondamentali dei riciclo dei rifiuti (plastica, carta, cartone, vetro) intrapreso già da qualche anno dalla Recuperi Pugliesi (www.recuperipugliesi.it), con la finalità di rimodellare gli asset industriali con un occhio di riguardo all’innovazione e alla trasformazione digitale.
‘Plastic Waste and Water Recovery’, questo il nome del progetto presentato dalla Recuperi Pugliesi, nasce dall’esigenza di rispondere alle problematiche più sentite a livello internazionale nel contesto produttivo dei materiali plastici, ovvero il previsto incremento della produzione di manufatti di plastica di circa 5 volte entro il 2050 e il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Commissione Europea relativamente al recupero degli imballaggi in plastica, che costituiscono circa il 40% del totale dei manufatti ottenuti dai materiali plastici.
Con un investimento di oltre 5 milioni di euro la Recuperi Pugliesi, piattaforma di riferimento nel settore del riciclo dei rifiuti per il Sud Italia con Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A), si propone di realizzare una nuova linea di riciclo tramite l’installazione di un innovativo impianto di lavaggio e di aumentare le prestazioni della linea esistente inserendo un più moderno estrusore.
L’adozione di un cambiafiltro automatico di ultima generazione permetterà all’azienda barese di ridurre al minimo il materiale di scarto prodotto nel corso del processo di recupero dalle due linee attualmente funzionanti e, di conseguenza, di abbattere la quantità di rifiuto plastico da conferire in discarica.
Tutte queste innovazioni garantiranno alla Recuperi Pugliesi di raddoppiare la propria capacità di recupero dei rifiuti plastici, in particolare, poliolefine, passando da circa 11.000 a circa 22.000 tonnellate annue e, di conseguenza, di incrementare la produzione della Materia Prima Seconda da destinarsi a uso industriale.
L’aspetto più innovativo di ‘Plastic Waste and Water Recovery’ è da ricercarsi nei processi chimico-fisici che determineranno la riduzione dei consumi d’acqua.
Il progetto infatti prevede l’installazione di due impianti di trattamento. Il primo realizzato ad hoc servirà per depurare le acque dei lavaggi dei rifiuti plastici dai contaminanti al fine di poter ottenere fanghi di scarto a ridotto contenuto di umidità. L’acqua recuperata, così, potrà essere reinserita all’interno dell’impianto di lavaggio, realizzando un ciclo chiuso. Il secondo sarà destinato alla depurazione e al recupero delle acque meteoriche, eliminando le componenti inquinanti derivanti dal contatto con i rifiuti.
‘Plastic Waste and Water Recovery’ è un progetto ambizioso che si colloca nel più generale sviluppo di re-ingegnerizzazione dei processi fondamentali dei riciclo dei rifiuti (plastica, carta, cartone, vetro) intrapreso già da qualche anno dalla Recuperi Pugliesi (www.recuperipugliesi.it), con la finalità di rimodellare gli asset industriali con un occhio di riguardo all’innovazione e alla trasformazione digitale.
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