Incontro Abi per lo sviluppo del territorio, Emiliano: 'Ruolo importante degli istituti di credito per sostenere le manovre anticrisi della regione'

BARI - “Tenere fuori le Regioni dal PNRR è stato un errore, al quale stiamo sommando un errore ancora più grave, che è quello di accentrare l'FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) sotto la presidenza del Consiglio dei ministri e creare un imbuto di investimenti mostruoso. Abbiamo già perso mesi. È bastato dire che il PNRR andava rinegoziato, per fermare la spesa. La stessa cosa sta accadendo con altre misure. Qual è il problema: che il PNRR deve avere un'altra finalità? È un modo per fare un prestito allo Stato italiano che non è in condizioni di reagire?".

Se il Pnrr non è del tutto realizzabile e quindi i soldi del Pnrr sono troppi perché c'è bisogno di trattenere FSC e fondi europei, non è per caso che c'è un problema di finanza pubblica così grave da non poter essere confessato? Lo dico perché è una cosa importantissima anche per il sistema bancario: se lo Stato ha un rating che non è quello che dovrebbe essere, e lo sta nascondendo e c'è un problema di finanza, questo problema ce lo dobbiamo caricare tutti in trasparenza".

Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano all’incontro ABI (Associazione Bancaria Italiana) per lo sviluppo del territorio, svoltosi nel Salone San Nicola della Camera di Commercio di Bari, e al quale sono intervenuti anche il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto (con videomessaggio) e il presidente nazionale Abi Antonio Patuelli.

“Negli ultimi decenni il ruolo degli istituti di credito nel sostenere l’accesso ai capitali è risultato sempre più importante anche nella nostra regione. – ha aggiunto Emiliano – Ciò è avvenuto anche a seguito delle strategie di sostegno al sistema imprenditoriale messe in campo dalla Regione Puglia che ha varato dal 2015 la manovra di politica industriale e della ricerca più rilevante d’Italia. Con i 3 miliardi di euro di fondi strutturali e del FSC, la Regione ha promosso investimenti per oltre 7,3 miliardi di euro. Investimenti che hanno riguardano sia le grandi imprese (per il 28% del totale), sia soprattutto le piccole e medie imprese. È stata salvaguardata un’occupazione complessiva di 117 mila unità lavorative, cui si è aggiunta la creazione di 38 mila nuovi posti di lavoro. Avendo esaurito tutte le risorse a nostra disposizione, con le nuove risorse FSC 2021/2027, potremmo sostenere gli oltre 2 miliardi di investimento presentati da 3.500 imprese attualmente in lista d’attesa., avendo noi esaurito tutte le risorse a disposizione”.
“Particolarmente rilevante – ha proseguito Emiliano - è stato il ruolo del sistema creditizio regionale anche durante la fase più acuta della pandemia. In quei mesi la Regione Puglia ha varato una manovra anticrisi da 800 milioni di euro che ha consentito al sistema creditizio pugliese di erogare prestiti (indispensabili in quei mesi terribili per sostenere i costi fissi delle imprese colpite dagli effetti del Covid) per oltre 1,800 miliardi di euro. La stessa Banca d’Italia ha sottolineato la funzione essenziale dell’intervento regionale nel contrastare in modo più efficace le conseguenze della pandemia e per sostenere la ripresa ed il rilancio del sistema produttivo pugliese”.

A margine dell’incontro, rispondendo alle domande dei giornalisti, Emiliano ha dichiarato: “Il governo è allo lo sfascio. Hanno convocato un Consiglio dei Ministri dove nella sostanza hanno discusso per ore di come distribuire di 3 miliardi, perché quella è la somma di cui disponevano. E si immagini che tre miliardi sono il bilancio - ad esempio - della dell’Asl di Bari, cioè una somma irrilevante a livello nazionale. E quindi il disastro del governo si riflette anche sulla finanza regionale”.

Sulle domande relative al disavanzo della sanità pugliese, Emiliano ha detto: “In realtà non è un buco, ma si tratta dell’aumento dell’energia elettrica, dei soldi per il Covid che il governo non ci ha dato, così come non ci ha dato l’aumento fisiologico del fondo sanitario nazionale. Faremo fronte a questa situazione senza alzare le tasse, ma risparmiando. Risparmiare significa non realizzare alcune cose che avremmo potuto realizzare se il governo avesse svolto la sua parte”.

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